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Ragusa e il depotenziamento di Malattie infettive, Angelica (Iv): “Il cittadino non è più al centro, così non va bene”
Le riflessioni del coordinatore cittadino sulla situazione che riguarda da vicino l'ospedale Giovanni Paolo II
“Come Italia Viva, come coordinamento cittadino, abbiamo appreso di questo depotenziamento del servizio di Malattie infettive all’ospedale di Ragusa. Chiaramente è una circostanza che inquieta perché quando si mette in discussione il diritto alla salute, il diritto che ogni cittadino deve avere rispetto al servizio sanitario, è chiaro che occorre prestare la massima attenzione”.
E’ quanto sottolinea il coordinatore cittadino a Ragusa del partito renziano, Filippo Angelica. “A noi non piace una dialettica populistica – afferma quest’ultimo – per cui, anche rispetto alla gravità della cosa, cercheremo di essere propositivi con le nostre riflessioni. Tant’è vero che in queste ultime ore ho coinvolto, sulla delicata questione, l’onorevole Davide Faraone, non solo nella sua qualità di deputato nazionale (ricordiamo che è stato anche sottosegretario alla Sanità), ma anche perché lo stesso, qualche mese fa, ha avuto modo di visitare il nosocomio del capoluogo ibleo proprio per rendersi conto di quale potesse essere la qualità del servizio sanitario cittadino. E l’on. Faraone si è subito attivato e nei prossimi giorni predisporrà un’apposita iniziativa parlamentare. Per cercare di fare chiarezza su questa vicenda. Detto ciò, è chiaro che quando nel 2025 sentiamo ancora parlare di depotenziamento di servizi sanitari ci sembra quasi di stare in territori del Terzo mondo, quelli in cui non c’è una democrazia compiuta. Quando si depotenzia e quindi si riducono le possibilità ai cittadini di potersi curare, è chiaro che c’è qualcosa che non va. E se tutto questo accade in un Asp in cui ci sono bilanci come se fossimo quasi in un ministero, con consulenti, talvolta, anche per accendere il computer, è fin troppo palese che non c’è più il cittadino al centro per cui bisogna chiedersi che cosa succede. Le forze politiche del centrodestra che oggi gestiscono la sanità a Palermo e a Ragusa dovrebbero avere la compiacenza non solo di rinsavire ma anche e soprattutto di rivedere alcune scelte perché francamente dinanzi a queste notizie si rimane allarmati. E tutto ciò anche a tutela di quei professionisti che operano all’interno dell’Asp e che, in alcuni ambiti sanitari, stanno portando avanti numeri e prestazioni importanti. La politica deve mirare alla meritocrazia perché è l’unico modo per mettere al centro il cittadino rispetto alla Sanità. Insomma, a noi pare che le politiche clientelari debbano restare fuori da un tema così importante come questo”.
“Non va dimenticato – ancora Angelica – che quando si decise, vent’anni, trent’anni fa, di rendere autonoma la Sanità, lo si fece proprio perché si voleva dare alla stessa quel management che facesse della produttività e della professionalità il proprio faro di riferimento, cose che a volte l’ente pubblico non riusciva a garantire. Ma se il risultato della managerialità deve essere quello di sentirsi dire che ci sono servizi importanti come quello di Malattie infettive che vanno depotenziati, allora è chiaro che la politica è chiamata a portare avanti un’attenta riflessione su quello che è stato e, soprattutto, su quello che potrà essere. Anche e soprattutto, lo ribadiamo, a tutela di quelle eccellenze che possediamo e che non meritano un simile danno d’immagine”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA