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Ragusa e la gestione del castello di Donnafugata, Fratelli d’Italia chiede la revoca del bando: “Le cifre non ci convincono”

Il coordinatore cittadino Poidomani: "Le dichiarazioni del sindaco sull'antico maniero per quanto riguarda i numeri sono sostanzialmente smentite dai fatti"

Di Redazione |

“Come avevamo fatto all’inizio di questa assurda vicenda, torniamo a chiedere fortemente il ritiro del bando sulla gestione del castello di Donnafugata. Anche perché, dalle ultime cifre che sono state diffuse, i guadagni ci sono, eccome. Non si capisce perché dovremmo affidare l’antico maniero sulla scorta di un partenariato speciale pubblico privato che, di fatto, finirebbe con il penalizzare l’ente di palazzo dell’Aquila. Non ci siamo proprio. Il sindaco e la sua maggioranza (?) facciano un passo indietro”.

Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Ragusa, Luca Poidomani, torna a battere sul tasto dolente di una vicenda che, salvo la proroga in zona Cesarini così come era stato assicurato al prefetto, nulla aggiunge rispetto alle perplessità manifestate già qualche giorno fa. “Anzi, se possibile, alla luce dei conti che è stato possibile fare in tasca all’ente municipale – prosegue Poidomani – ci rendiamo conto che le dichiarazioni del sindaco sul castello sono sostanzialmente smentite dai fatti (e anche questa non è una novità) perché non è vero che l’antico maniero incassa tanto quanto spende annualmente. Da quel che dicono le carte che sono state diffuse in queste ultime ore, le spese sono nell’ordine di 385.000 euro in un anno mentre gli incassi ammonterebbero a 622.000 euro. Questo con riferimento al 2023 che, tra l’altro, per quanto riguarda il turismo non possiamo certo definire un anno ottimale considerato l’incendio all’aeroporto di Catania e tutte le difficoltà annesse che si sono verificate. Gli utili sono pari a poco più di 21mila euro al mese mentre il castello lo si vorrebbe affidare ad un canone di circa 2500 euro al mese. Ci sembra che qualcosa non torni. Ecco perché chiediamo, oltre a ritirare il bando, che il consiglio comunale torni a occuparsi della vicenda in fase preliminare, determinando quale potrebbe essere una specifica linea d’azione per garantire al castello di rimanere pubblico, potenziando le prerogative”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA