Ragusa e l'uso di droghe, il dramma di due genitori costretti a denunciare il figlio
I due erano diventati oggetto delle angherie dell'uomo oramai 48enne che li aveva pure buttati fuori di casa
Il dramma di due genitori che per il bene del proprio figlio si trovano costretti a denunciarlo e, quindi, a farlo arrestare. A viverlo anche due coniugi ragusani, vessati, maltrattati e derubati dal figlio 48enne con un problema di tossicodipendenza. Qualche settimana fa i due anziani coniugi hanno deciso di rivolgersi al legale ragusano Michele Savarese per presentare formale denuncia. Nostro figlio- hanno raccontato i genitori- ha avuto un passato da tossicodipendente e purtroppo nonostante i nostri tentativi di farlo uscire dalla dipendenza delle sostanze stupefacenti, a tutt’oggi riteniamo che lo stesso sia un consumatore abituale di droga. Purtroppo non lavora e pertanto per procurarsi i soldi per acquistare la sostanza stupefacente è solito portare via da casa nostra, contro il nostro consenso ed a nostra insaputa, quadri, mobili, orologi e comunque oggetti d’ antiquariato che vende a poco prezzo. Ma c’è di più: nonostante il 48enne avesse già una casa, dal 2023 si e introdotto nell’abitazione in cui i genitori risiedono in inverno impedendo loro di accedervi. Dopo le denuncia e le indagini, la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto dal gip l’ applicazione all’ indagato della misura cautelare degli arresti domiciliari in un’ abitazione diversa dove vivono i genitori che finalmente sono potuti rientrare nella loro abitazione.
“E’ stata una scelta difficile ma inevitabile, spiega l’avvocato Michele Savarese (nella foto a sinistra). I coniugi che assisto si sono sempre dedicati ai figli, lavorando duramente per consentirgli una vita agiata e senza preoccupazioni ma purtroppo nel passato dell’indagato vi è un periodo di tossicodipendenza forse mai superata. Gli anziani genitori erano diventati oggetto delle angherie del figlio che li aveva buttati fuori di casa e anche quando è stato prelevato dalla polizia per l’esecuzione della misura cautelare, non ha voluto consegnare le chiavi di casa, pertanto per rientrare nell’ abitazione è stato necessario far intervenire il fabbro. Spero solamente che durante la misura cautelare, l’indagato possa riflettere sui suoi errori e chiedere scusa ai suoi genitori. La vicenda nella sua tragicità, dimostra comunque un’ottima sensibilità della Procura della Repubblica e della Squadra Mobile della Questura di Ragusa che hanno prontamente messo fine alla condotta criminale. Questa è la giustizia che piace alla gente per bene”.