Attualità
Ragusa, ScN: “Che fine ha fatto il censimento delle fasce deboli della popolazione?”
I deluchiani chiedono notizie all'amministrazione comunale sull'atto di indirizzo in questione
“Il 17 giugno 2024, il Consiglio comunale di Ragusa ha approvato all’unanimità un importante atto di indirizzo per il censimento delle fasce deboli della popolazione, finalizzato a garantire una risposta tempestiva ed efficace in caso di emergenza. Ad oggi, a distanza di dieci mesi, nulla è stato fatto”. Lo dice in una nota il gruppo di Sud chiama Nord di Ragusa.
“La notte scorsa, alle 3:26 del mattino – prosegue il documento – una scossa di magnitudo 4.5 ha scosso la Sicilia orientale, con epicentro al largo della costa catanese. Il sisma è stato avvertito chiaramente in tutta l’area centro-orientale dell’Isola, inclusa la nostra città. Siamo stati fortunati. Ma se una scossa simile si verificasse all’interno dell’isola, colpendo direttamente Ragusa, siamo davvero pronti ad affrontarla? Il movimento Sud Chiama Nord di Ragusa pone un interrogativo cruciale all’Amministrazione comunale e alla cittadinanza tutta: quale sarebbe il piano di emergenza per garantire il soccorso a: persone con disabilità motorie o sensoriali; anziani, soprattutto quelli allettati o soli; pazienti non autosufficienti; bambini nelle scuole dell’infanzia; ospiti delle case di riposo o centri diurni; persone disabili presenti in abitazioni private o luoghi pubblici, bloccati senza possibilità di utilizzare scale o ascensori? Senza un piano di protezione civile teso a finalizzare i bisogni delle fasce deboli della popolazione, ogni secondo perso in emergenza può trasformarsi in tragedia. Sud Chiama Nord chiede con urgenza: l’attivazione del censimento delle persone e delle fasce fragili di popolazione, presenti sul territorio comunale; l’elaborazione e l’adozione di un piano comunale di emergenza inclusivo, condiviso con i vigili del fuoco e le associazioni del territorio; la formazione e il coinvolgimento della cittadinanza e dei volontari per garantire una risposta efficiente in caso di calamità. Non possiamo continuare a contare e sperare solo sulla fortuna. È tempo di passare ai fatti”.