Un’azienda per imporre il pizzo ai commercianti: così agiva la Stidda a “Vittoria”

Di redazione / 15 Settembre 2017

CATANIA – Un’associazione mafiosa riconducibile alla “Stidda” di Vittoria (Ragusa) aveva creato un’azienda che produceva e commercializzava cassette, bancali e vaschette in plastica per prodotti ortofrutticoli con la quale compiva estorsioni nei confronti imprenditori che operavano nel mercato ortofrutticolo della cittadina imponendo ai commercianti l’acquisto dei suoi prodotti. L’azienda, la “Linea Pack”, è stata sequestrata ai fini della confisca nell’ambito di una operazione antimafia condotta a Vittoria da carabinieri e Polizia di Stato su delega della Dda della Procura di Catania, che hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per 15 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsioni e intestazione fittizia di beni. Uno dei provvedimenti restrittivi è stato notificato in carcere. Tra i destinatari Giambattista Ventura, di 59 anni, condannato per le intimidazioni al giornalista Borrometi. Oltre all’azienda suddetta sono stati sequestrati due terreni riconducibili sempre alla famiglia Ventura: due serre di circa 20.000 mq per un valore di circa 50 mila euro intestati fittiziamente a due soggetti estranei alla famiglia Ventura. Gli investigatori hanno potuto contare sulla collaborazione solamente di alcune delle vittime di estorsioni ma molte delle persone sottoposte ad estorsione non hanno denunciato. I dettagli dell’operazione, denominata ‘Survivors’, sono stati resi noti durante una conferenza stampa a Catania alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica del Capoluogo etneo e di Ragusa, Carmelo Zuccaro e Carmelo Petralia. 

Le indagini hanno accertato che la “Linea Pack” era nella effettiva disponibilità e gestione di G.Battista Ventura, Angelo Ventura Angelo, Di Enzo Giliberto e del figlio di questi, Francesco, ed era fittiziamente intestata a persone legata da rapporti di parentela con gli stessi Ventura e Giliberto. La sede dell’azienda era anche utilizzata dalla famiglia Ventura, dai Giliberto e dagli altri sodali come quartier generale per le riunioni e la pianificazione di attività criminali.  La “Stidda” è operativa nel territorio di Vittoria (Ragusa) dal 1985, con lo storico fondatore del sodalizio, Carmelo Dominante, collaborato dai fratelli Claudio, Bruno e Silvio Carbonaro, poi divenuti collaboratori di giustizia. Le ultime indagini hanno consentito di attestare che, dopo la cattura di Dominante Carmelo, aveva assunto il comando Filippo Ventura Filippo.

La reggenza dell’associazione era poi passata a Rosario Nifosì e successivamente, per volontà dello stesso Filippo Ventura, al fratello Gian Battista, che operava in piena sinergia col primo. Un valido contributo all’indagine è giunto da dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, che hanno descritto le attività criminali dell’organizzazione e contribuito a delineare l’organigramma dell’associazione. Riscontro alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sono giunte da intercettazioni telefoniche ed ambientali e dalle videoriprese di frequentazioni, incontri e riunioni degli associati. Secondo quanto accertato, il modus operandi era tipicamente mafioso e contraddistinto dall’assenza di condotte violente e di minacce eclatanti: il gruppo si avvaleva dell’intimidazione, derivante dal suo riconosciuto carisma criminale consolidato sul territorio tanto che era sufficiente avanzare alle vittime la richiesta di un ‘regalo per la famiglia e in particolare per i detenuti: «Siamo della famiglia. Devi consegnarci 5.000 euro, un regalo per la famiglia». 

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