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Vertenza Versalis a Ragusa, il vescovo La Placa durante l’omelia in Cattedrale: “Mi ha molto sorpreso che nessun politico regionale abbia partecipato all’incontro indetto dal ministro Urso”
"I nostri rappresentanti si facciano sentire con più coraggio e determinazione. Rischiamo il collasso sociale"
Dura reprimenda del vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, nei confronti della politica con riferimento alla vertenza Versalis che riguarda da vicino anche il capoluogo ibleo.
“Nei giorni scorsi – ha detto mons. La Placa questa mattina in cattedrale durante il solenne pontificale in occasione della solennità dell’Immacolata – ho ricevuto una delegazione di lavoratori insieme ai responsabili dei consorzi dei trasportatori dell’indotto di Versalis e ai responsabili della Cna che mi hanno manifestato il loro scoramento per l’evolversi di una crisi che fra qualche giorno li vedrà perdere il lavoro e con esso la possibilità di sostenere le loro famiglie. Attorno a Versalis, infatti, si è sviluppato un indotto significativo fatto tra gli altri di autoriparatori aziende di distribuzione carburante e agenzia di assicurazione che ha contribuito alla creazione di posti di lavoro veri e legali. I lavoratori si troveranno ora a fronteggiare la grave incertezza sul proprio futuro trovandosi anche nell’impossibilità di potere ammortizzare gli ingenti investimenti fatti. Appare evidente che si stiano sottovalutando sia da parte dell’Eni sia del governo centrale come anche da parte di quello regionale le devastanti conseguenze che una politica miope di deindustrializzazione produrrebbe sul nostro territorio”.
“Mi ha molto sorpreso e rammaricato l’aver appreso – ha aggiunto il vescovo – che nessun politico del nostro governo regionale nei giorni scorsi, pur essendo stati invitati, né il presidente della Regione né nessun altro politico abbia partecipato al tavolo che si è tenuto a Roma presso il ministero il 3 dicembre scorso. In questa occasione desidero lanciare un forte appello a tutte le forze politiche istituzionali sociali e imprenditoriali e in maniera particolare ai nostri politici locali, so che qualcuno si è mosso, per far sentire forte la loro voce per sostenere le ragioni dei nostri lavoratori e del nostro territorio che con la chiusura di Versalis perderebbe una importante base produttiva con conseguenze devastanti per l’occupazione, la dignità dei lavoratori, il futuro dei loro figli e lo sviluppo del nostro territorio. Ragusa al pari degli altri territori interessati al piano di trasformazione e rilancio della chimica predisposto da Eni deve essere piuttosto destinataria di nuovi investimenti cogliendo anche tutte le opportunità oggi disponibili per la coesione territoriale e la transizione ecologica. I nostri politici pertanto si facciano sentire con più coraggio e determinazione affinché si dia vita al più presto, prima che sia troppo tardi, ad una seria collaborazione interistituzionale che coinvolga il governo centrale, la Regione, per trovare soluzioni sostenibili ed evitare il collasso sociale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA