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Vittoria, l’incidente in cui perse la vita Turi il gigante buono: rinviati a giudizio quattro tecnici del Comune

Il tragico episodio risale al 4 dicembre del 2021

Di Redazione |

Sono stati tutti rinviati a giudizio i quattro tecnici del Comune di Vittoria imputati per la morte, avvenuta nel grave incidente del 4 dicembre 2021 a Vittoria, di Salvatore Occhipinti (nella foto), per gli amici Turi il gigante buono.

L’udienza si è tenuta davanti al Gup Gemma Occhipinti, che ha rinviato per l’inizio del dibattimento al 16 maggio.

I familiari si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nel risarcimento da incidenti stradali mortali con sede a Canicattì, e sono assistiti nel procedimento penale dall’avvocato Rita Parla, legale fiduciario di Giesse.

Gli imputati sono l’allora dirigente della direzione Territorio e Patrimonio del Comune di Vittoria, la responsabile Area Posizione Organizzativa e Area Servizi Tecnici e Manutentivi, il redattore del progetto “lavori urgenti di messa in sicurezza della viabilità di via Virgilio Lavore e tratto tangenziale” e il dirigente della direzione Servizi Tecnici del Comune.

“L’accusa, per tutti – spiega Diego Ferraro, responsabile di Giesse Canicattì – consiste nel non aver assicurato la corretta manutenzione della strada che da tempo presentava diverse irregolarità e fessurazioni, nonché di aver lasciato in opera un guard-rail a doppia onda pericoloso e privo del dispositivo cosiddetto “salva motociclisti”. Proprio questi due elementi,  secondo anche quanto ricostruito dai nostri periti cinematici, hanno contribuito a provocare, da un lato, il tragico incidente e, dall’altro, le gravissime lesioni che sono costate la vita al povero Salvatore”.

Il 27enne, di professione meccanico, quella mattina viaggiava in sella al suo scooterone lungo il tanto discusso tratto di via Virgilio Lavore quando, a causa dei noti avvallamenti e rigonfiamenti della strada, perse l’equilibrio e si schiantò contro il guard-rail, riportando ferite mortali.

All’arrivo dei soccorsi il suo corpo giaceva già privo di vita, ad alcuni metri dello scooter.

“I familiari attendevano con fiducia questa importante decisione del Gup – conclude Ferraro di Giesse – e sono pronti ora ad affrontare il processo, nella speranza di avere al più presto giustizia. La perdita di Salvatore, sin dal primo giorno, siamo tutti convinti che si sarebbe potuta e dovuta evitare”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA