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In Sicilia il morbillo fa paura ma ancora tanti casi. “Occorre vaccinarsi”

Di Antonio Fiasconaro |

Palermo – Il caso mortale di morbillo di Cetty Messina, la 25enne deceduta al Garibaldi di Catania nei giorni scorsi, mette paura ma proprio per questo dovrebbe far riflettere sulla necessità di vaccinarsi per evitare complicanze nell’età adulta che possono risultare fatali. In Sicilia questa vaccinazione obbligatoria viene però ancora sottovalutata dalle famiglie, per irresponsabilità, scetticismo, ignoranza in alcuni casi.

Con la salute non si scherza. Eppure ancora oggi, malgrado i numerosi appelli e le prese di posizione soprattutto alla luce degli ultimi decessi, si continua a sottovalutare la profilassi: ci si scontra ancora con quanti reputano le vaccinazioni come una “cosa” inutile da fare. Non è così. Basta leggere i report dell’Istituto Superiore di Sanità per rendersi conto che la vaccinazione è fondamentale.

Basta leggere “Epicentro” il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute per avere un quadro della situazione del morbillo in Sicilia compreso anche quello della rosolia. Gli ultimi dati sono riferiti dall’ 1 al 31 gennaio 2018: 12 Regioni hanno segnalato al Sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo e rosolia 164 casi di morbillo, inclusi 2 decessi. Oltre l’80% dei casi è stato segnalato da 4 Regioni (Sicilia, Lazio, Calabria e Liguria).

La Sicilia, in particolare, ha riportato l’incidenza più elevata. L’età mediana è stata 25 anni. Il 93% circa dei casi era non vaccinato o aveva ricevuto solo una dose. Il 40% ha sviluppato almeno una complicanza, mentre oltre la metà è stato ricoverato. Sono decedute per morbillo 2 persone, non vaccinate, rispettivamente di 38 e 41 anni, entrambe per insufficienza respiratoria. Nello stesso periodo è stato segnalato un caso di rosolia.

Insomma il morbillo fa paura, ma allo stesso tempo viene sottovalutato.

Milena Lo Giudice, pediatra palermitana di libera scelta e componente del tavolo tecnico regionale all’assessorato della Salute in tema di vaccinazioni: «Di morbillo si può morire, eccome. Occorre far tremare i polsi a quei genitori che si ostinano ancora oggi a non vaccinare i propri figli. Lo vogliono capire che se non si fa profilassi si rischia la vita? Bisogna essere nudi e crudi. Bisogna provocare paura a quanti si ostinano ancora oggi a non vaccinare i propri figli».

La stessa Lo Giudice aggiunge che «Purtroppo moltissimi in Sicilia ed Italia sono influenzati dalle “bufale” che vengono lanciate dai social, da internet e dalla cattiva informazione. Voi giornalisti avete un’arma davvero efficace: dovete a tutti i costi scrivere”chi non vaccina per il morbillo rischia di provocare gravi patologie ai propri figli ed anche la morte”. L’intervento migliore è quello culturale e non quello coercitivo. La profilassi, per ricordarlo a tutti, va fatta la prima volta al tredicesimo mese di vita e ripetuta all’età di 5 anni. Ma ci si può vaccinare sempre, anche quando ci si dimentica di averlo fatto prima.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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