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Medicina: studio, i vichinghi avevano il vaiolo e hanno contribuito a diffonderlo

Di Redazione |

Roma, 24 lug. (Adnkronos Salute) – Il vaiolo ha contagiato l’umanità molto prima di quanto si credesse. Un team di scienziati internazionali hanno scoperto ceppi estinti del virus Variola nei vichinghi, per la precisione nei denti di alcuni scheletri, provando per la prima volta che la malattia è presente da 1.400 anni almeno.

Circa 300 milioni di persone sono morte di vaiolo, che si diffondeva attraverso le goccioline infettive, nel XX secolo solo prima che venisse eradicato ufficialmente nel 1980, attraverso una campagna globale di vaccinazione: è stata la prima malattia umana a essere ‘spazzata via’. Adesso i ricercatori portano indietro le lancette della diffusione della malattia, in uno studio pubblicato su ‘Science’.

“Abbiamo trovato nuovi ceppi di vaiolo nei denti di scheletri dei vichinghi – spiega Eske Willerslev, dell’università di Cambridge e direttore del Lundbeck Foundation GeoGenetics Centre all’università di Copenhagen, che ha guidato lo studio – e scoperto che la loro struttura genetica è diversa dal virus eradicato nel XX secolo. I vichinghi viaggiavano attraverso l’Europa e così facendo hanno diffuso il vaiolo, che ora sappiamo era già presente. Quello che è successo con il Covid, solo che oggi si viaggia in aereo e all’epoca con le navi”.

Per lo scienziato, “le informazioni genetiche ottenute sono davvero significative per costruire la storia evolutiva di questo virus”. Finora non c’erano prove che circolasse prima del 17.esimo secolo: non è ancora chiaro come sia riuscito a infettare l’uomo ma, come Sars-Cov-2, si ritiene che abbia avuto origine dagli animali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA