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Dieta mediterranea, nuovo endorsement

Uno studio Usa: questo regime alimentare comporterebbe meno rischi in gravidanza

Di Redazione |

Da Oltreoceano arriva un nuovo 'endorsement' per la dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità celebrato anche dalla scienza. Secondo un nuovo studio che è stato condotto su quasi 7.800 donne, una maggiore aderenza a questo regime alimentare è associata a un minor rischio di esiti avversi della gravidanza, con evidenza di un’associazione dose-risposta, riassumono gli autori del lavoro, precisando che "sono necessari studi di intervento per valutare se una modifica della dieta intorno al momento del concepimento può effettivamente ridurre il rischio di esiti avversi della gravidanza". A firmare la ricerca, che è stata pubblicata su 'Jama Network Open', sono scienziati del Columbia University Irving Medical Center di New York e di diversi centri e università americane.  Il risultato principale osservato è che più si seguivano i principi delle dieta mediterranea e minore era il rischio. La concordanza maggiore con questo regime alimentare è risultata associata con un -21% di rischio di sviluppare qualsiasi esito avverso della gravidanza, -28% di preeclampsia o eclampsia e probabilità inferiori del 37% di diabete gestazionale.  Non c'erano differenze per razza, etnia e indice di massa corporea pre-gravidanza, ma questa associazione era più forte fra le donne di età maggiore.  Per spiegare il perché di questo studio, gli esperti citano un report 2022 del National Center for Health Statistics dei Cdc (Centers for Disease Control and Prevention), il quale indica che la mortalità correlata alla gravidanza negli Stati Uniti è in costante aumento negli ultimi 30 anni, con disparità significative per razza ed età materna.  A questo va aggiunto che uno studio ha mostrato anche un’alta prevalenza di una dieta di scarsa qualità tra le donne statunitensi prima del concepimento e pochi cambiamenti nei modelli dietetici in gravidanza.  «Il modello di dieta mediterranea, che è stato collegato alla salute e alla longevità, è caratterizzato da elevata assunzione di alimenti a base vegetale come verdure, legumi, frutta, noci e grassi monoinsaturi, abbinati a un basso apporto di grassi saturi e carni lavorate», spiegano gli scienziati.  Questo studio prospettico, multicentrico, di coorte, ha arruolato oltre 10mila donne tra l’1 ottobre 2010 e il 30 settembre 2013, con un campione analitico finale di 7.798 donne di etnia e provenienza geografica diverse con gravidanze singole, che avevano dati completi sulla dieta.  Le analisi sono state completate tra giugno del 2021 e il mese di aprile di quest’anno. L’età media delle donne era di 27,4 anni, con un 9,7% di over 35 e un 19,5% con obesità. E sull’argomento interviene Matteo Salvini: «Anche fare la spesa – dice – è un gesto politico. Io vado a fare la spesa con mia figlia nel weekend e anche secegliere un tipo di frutta, di verdura, di pasta o di olio è una scelta politica. Poi sono ben contento di confrontarmi con il resto del mondo però la battaglia che stiamo facendo in Europa contro il Nutriscore e a difesa della dieta Mediterranea, è una battaglia economica e sociale, perché nessuno mi convincerà mai del fatto che un bicchiere di vino o una fetta di carne siano un rischio mortale per la mia salute. Dipende sempre dalla quantità». 

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