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I duemila interventi Gamma Knife dell’Ospedale Cannizzaro

Il prossimo obiettivo dell’azienda è ridurre i tempi di attesa determinati dalla pandemia da Covid-19

Di Redazione |

Accoglie pazienti da fuori regione: negli ultimi mesi, soprattutto dal Sud (Calabria, Puglia e Campania) ma anche dal Lazio e dalla Sardegna. E, da recente, apporta un fondamentale contributo alla riduzione dei tempi d’attesa dei pazienti neurochirurgici dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro, in quanto indicato nel trattamento di patologie neoplastiche benigne come meningiomi, neurinomi, residui e/o recidive di craniofaringiomi e adenomi. Si tratta del Gamma Knife, speciale forma di neuro-radiochirurgia volta alla cura di tumori cerebrali, malformazioni artero-venose e altri disturbi dell’encefalo, nonché alcune patologie funzionali come la nevralgia del trigemino. Il modello “Icon”, gold standard internazionale, è attivo da circa tre anni nell’Ospedale Cannizzaro, unico del Sud Italia e unico in funzione presso una struttura sanitaria pubblica (gli altri due sono in strutture convenzionate); dal suo avvio in sostituzione del precedente modello, nel giugno 2018, ha trattato oltre 500 pazienti, portando il totale dei pazienti sottoposti a questo speciale trattamento a oltre 1.900. Ora, grazie all’impulso dato dal direttore generale dott. Salvatore Giuffrida, d’intesa con il direttore dell’UOC di Neurorchirurgia dott. Salvatore Cicero, l’Azienda Cannizzaro implementa il ricorso al Gamma Knife, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa determinati a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, secondo le indicazioni dell’Assessore alla Salute, avv. Ruggero Razza. «È utile specificare che quello con Gamma Knife è un trattamento anatomico in quanto di fatto esegue un intervento chirurgico su strutture nervose, che al pari di quelli tradizionali richiedono competenze specialistiche neurochirurgiche», sottolinea il dott. Francesco Inserra, neurochirurgo che coordina le attività del centro Gamma Knife, con la preziosa collaborazione del collega dott. Fabio Barone e l’indispensabile supporto delle unità operative di Radioterapia e di Fisica Sanitaria. Il Gamma Knife, mediante radiazioni gamma emesse da sorgenti di cobalto, permette di irradiare con precisione sub-millimetrica la zona da trattare, senza danneggiare il tessuto sano circostante e, in determinati casi, riducendo notevolmente il rischio di complicanze rispetto all’intervento tradizionale. In più, con il modello Icon è possibile utilizzare un sistema di immobilizzazione non invasivo e cioè una maschera termoplastica personalizzata, che migliora il comfort del paziente e consente di frazionare il trattamento radiante.  

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