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Mangiare con lentezza fa bene alla salute

Studio dell’Università Federico II di Napoli: ingurgitare cibo in meno di 20 minuti raddoppia il colesterolo e fa ingrassare 

Di Redazione |

“A tavola non si invecchia”, dice il proverbio. Perché mangiare con lentezza fa bene alla salute. Lo dice la scienza. Secondo uno studio dell’Università Federico II di Napoli mangiare troppo in fretta raddoppia il rischio di colesterolo alto, mentre pranzare e cenare restando seduti a tavola almeno 20 minuti aiuta il metabolismo e consente anche di tenere meglio sotto controllo l'introito calorico e quindi il peso.  La ricerca, coordinata da Annamaria Colao, presidente della Società italiana di Endocrinologia, promuove dunque il vero “slow food”, così come i lunghi pranzi e cenoni del periodo natalizio, a patto di non esagerare con il carico di calorie.  Lo studio ha dimostrato che prendersi tempo per mangiare, consumando i pasti in almeno 20 minuti, diminuisce il rischio di colesterolo alto anche in persone a rischio come quelle con obesità e aiuta pure a mangiare un po’ meno, controllando meglio l’introito calorico. Rispettando le cautele anti-Covid e senza esagerare con le calorie, via libera quindi al piacere prolungato a tavola nei giorni di festa, un’occasione per riscoprire la lentezza, una buona regola da mettere in pratica anche dal 6 gennaio in poi perché diventi un’abitudine di salute nell’arco di tutto l’anno.  Lo studio che conferma quanto sia importante mangiare lentamente è stato condotto da Giovanna Muscogiuri, ricercatrice in endocrinologia, insieme con Luigi Barrea, prof. di Scienze e Tecniche Dietetiche Applicate, e al gruppo di ricerca del Centro italiano per la cura e il benessere dei pazienti con obesità del dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia – Unità di Endocrinologia dell’Università Federico II di Napoli, diretto da Annamaria Colao. Sono state coinvolte 187 persone con obesità delle quali sono state “indagate” le abitudini a tavola, compresa la durata dei pasti. Mettendo a confronto chi pranza e cena in meno di 20 minuti con chi prolunga oltre il piacere della tavola, è emerso che consumare i pasti in velocità raddoppia il rischio di sviluppare il colesterolo alto, specialmente in chi è ultra-rapido a cena. «Il colesterolo è un fattore di rischio noto per malattie cardiovascolari come infarto e ictus, ma non è il solo elemento metabolico che peggiora con un pasto troppo frettoloso», spiega Colao.  «Studi precedenti – aggiunge – hanno mostrato che mangiare troppo rapidamente si associa a un aumento del consumo di cibo e anche il nostro lavoro lo conferma, aggiungendo che chi pasteggia in pochi minuti consuma più spesso un pasto completo con primo, secondo, contorno e frutta. Inoltre fra i cibi che possono essere mangiati più velocemente ci sono quelli ultra-processati (come alcuni insaccati) che, oltre a essere molto calorici e poco sani, ci rendono anche meno capaci di controllare l’introito calorico».  Il risultato è che ingurgitare cibo alla velocità della luce si associa a un maggior rischio non solo di colesterolo alto, ma anche di sovrappeso e obesità.  «L'obesità sottolinea Colao – si sconfigge a tavola, concedendoci il tempo di acquisire la consapevolezza di quello che stiamo mangiando». 

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