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L'intervista

Mastoplastica additiva la formula del seno perfetto il sogno di ogni donna

Di Redazione |

Che forma ha la bellezza? Un bacio della Luna con Venere, regina del cielo di ottobre, un frutto della passione che si colora di rosso purpureo, una goccia di rugiada su un quadrifoglio. E la sensualità di un florido seno femminile, quell'alchimia equilibrata che traduce in piacevoli le ricche sfumature dei suoi volumi. Obiettivo in modalità ritratto, messa a fuoco, non sul primo piano, ma dal collo in giù: un seno perfetto, il sogno di ogni donna.  Professione sex symbol, in fatto di seduzione non conosce rivali.

E allora lasciamolo parlare, il meraviglioso protagonista di questa avventura, abbandoniamoci alla contemplazione del suo profilo, all'osservazione del suo ipnotico movimento, al flusso ininterrotto dei nostri pensieri onirici, e lasciamo che questo splendido simbolo dell'identità femminile, che esplora e indaga l'essere e l'apparire, attraversi il labile confine che separa e unisce reale e ideale. E mentre fashion blogger, modelle e attrici plus size e influencer curvy danno il meglio di sé svelate da bikini supersexy, avvolte da lingerie di pizzo, scollate sul red carpet o celate in tailleur vedo non vedo dal taglio androgino, scatto dopo scatto la disputa continua: curve prorompenti o a coppa di champagne? Alte o un po' scese? Tonde o a goccia? La battaglia si combatte a colpi di centimetri cubici, ma le vestali dell'eleganza non hanno dubbi: la bellezza non è solo questione di taglia. Appurato comunque che piccolo è minimal, che generoso è bello e che troppo è scomodo e pesante, l'importante è che sia pieno e naturale, che sia armonico e proporzionato, che sia simmetrico.

Ma esiste un décolleté ideale? Qual è la formula magica del seno perfetto? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico, una vera top player in sala operatoria con migliaia di interventi di Mastoplastica Additiva al suo attivo e una casistica trattata davvero completa. «Si parla spesso di taglie quando si parla di seno, ma a fare la differenza estetica non è solo la misura, è anche la forma. Secondo studi recenti l'algoritmo per il seno ideale esiste, ed è la combinazione dei numeri 45, 55, 20. Una formula su cui tutti i migliori chirurghi contemporanei sembrano d'accordo: 45% è la percentuale del volume del seno nella parte superiore del capezzolo, 55% è la percentuale del volume nella parte inferiore, e 20 indica la regola per il capezzolo, che deve stare naturalmente inclinato all'insù di 20 gradi. Il risultato è un seno dal volume maggiore nell'area sotto il capezzolo, tondo frontalmente e a goccia nel profilo. La taglia ideale, invece, è assolutamente soggettiva e va scelta in base alle proporzioni del fisico della paziente, tenendo anche conto degli obiettivi estetici individuali. Ciò che conta è sempre l'armonia complessiva, data dalle giuste proporzioni. L'era della protesi effetto reggiseno imbottito con tutto il volume proiettato verso l'alto è finita, per dare spazio ad un modello di bellezza autentico e naturale». 

La folle passione per la Mastoplastica Additiva è ormai un vero fenomeno sociale. Quest'anno la spesa delle italiane che hanno aggiunto due perle nel loro forziere è stata in evidente ascesa. Per loro le case produttrici di impianti mammari fanno a gara per lanciare sul mercato impianti sicuri, coesivi, morbidi al tatto, con proiezioni inedite e forme inaspettate. Qual è la differenza fra protesi tonde, anatomiche, ergonomiche? «La differenza sta nella forma: gli impianti mammari rotondi sono come una semisfera, con il punto di massima proiezione al centro. Quelli anatomici hanno una forma simile a una goccia d'acqua, con il punto di proiezione massima un po' più in basso, a una certa distanza dal centro. Le protesi ergonomiche sono state progettate per seguire i movimenti del corpo e la forza di gravità: mantengono la forma rotonda quando una donna è in posizione supina e assumono una forma anatomica quando è in posizione eretta, per dare così alla mammella un comportamento naturale. La scelta della protesi è sempre dettata dal caso specifico, ma la gamma completa di forme e misure disponibili consente di scegliere l'impianto ideale per ogni paziente. Inoltre grazie alla tecnica dual plane, che prevede un alloggiamento retromuscolare della protesi mammaria lasciando il polo inferiore in un piano retroghiandolare, si otterrà una forma estremamente naturale, una ridotta visibilità dei bordi della protesi e non ultima la facilità di esecuzione di esami diagnostici come la mammografia». Esiste il software del seno perfetto? «Una nuova tecnologia 3D mette la paziente davanti a quella che sarà la sua nuova immagine: il dispositivo è in grado di simulare l'aspetto che avrà il seno grazie ai diversi tipi di protesi, consentendo di scegliere l'impianto che promette il risultato più vicino ai propri sogni, e comunque il più adatto alla propria fisicità». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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