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La protesta

Sciopero laboratori di analisi in Sicilia: la Regione risponde con piano strategico

La serrata prevista fino al 24 febbraio. L'assessore Volo ha inviato alle aziende e agli enti del servizio sanitario pubblico regionale una comunicazione per limitare i disagi

Di Redazione |

A partire da oggi e fino al 24 febbraio le strutture private convenzionate ed i laboratori di analisi in Sicilia sono in sciopero. “La sanità privata accreditata siciliana batte i pugni e annuncia la mobilitazione generale: il 24 febbraio i rappresentanti delle 1.800 strutture private isolane si ritroveranno davanti alla sede dell’Assessorato regionale alla Salute per inscenare una grande manifestazione di protesta. In contemporanea, dal 21 al 24 febbraio, scatterà la serrata totale con lo stop a visite ed esami in convenzione”. E’ quanto deciso nel corso dell’assemblea generale dei privati accreditati, svoltasi nei giorni scorsi a Caltanissetta. Sotto accusa “l’atteggiamento dell’assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo, che, in attesa dell’allestimento dei tavoli tecnici intersindacali, da lei stessa annunciati, non ha risposto al nostro appello di organizzare un primo incontro preliminare per provare ad approcciare, insieme, le problematiche che affliggono la nostra categoria”, spiega Pietro Miraglia, presidente regionale di Federbiologi SnaBilp, l’organizzazione sindacale dei biologi titolari di laboratori di analisi (sia in forma singola che associata), lamentando “il disagio che attanaglia la branca della patologia clinica”.

Le ragioni della protesta

I privati invocano l’aumento dei fondi messi a disposizione delle strutture territoriali: “Quelli erogati attualmente (282 milioni di euro l’anno) bastano appena a coprire le richieste fino al 20 del mese. Il resto (almeno 60 milioni) dobbiamo metterlo noi di tasca nostra”, prosegue Miraglia. Insomma: “per dieci giorni al mese siamo costretti a lavorare in extra budget il che significa stangare malamente un settore che da solo esegue il 75 per cento delle prestazioni specialistiche e di laboratorio effettuate annualmente su tutta l’isola”. “Di questo passo – conclude Miraglia – centinaia di strutture saranno costrette a chiudere i battenti con il rischio di licenziamenti per almeno 10 mila persone”.

Il piano della Regione

La Regione, e in particolare l’assessorato alla Sanità, ha risposto con un piano operativo per fronteggiare la sospensione delle attività di laboratorio da parte delle strutture private che hanno aderito allo sciopero. Lo hanno previsto l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Giovanna Volo, e il dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Requirez, che hanno inviato alle aziende e agli enti del servizio sanitario pubblico regionale una comunicazione con le strategie da mettere in campo per limitare i disagi ai cittadini. In particolare, prevedendo anche la possibilità che si possa fare ricorso a “prestazioni aggiuntive”, l’assessorato ha chiesto che venga disposta “con immediatezza, una rimodulazione delle attività di laboratorio, ampliando le agende e garantendo dalle 8 alle 20, le attività di accettazione, pagamento, prelievo, analisi e refertazione”. Inoltre, ha invitato le strutture a massimizzare gli spazi destinati all’accoglienza dei cittadini “per far fronte all’inevitabile incremento di afflusso che interesserà tutte le strutture pubbliche”.

Il monitoraggio

L’assessorato ha previsto anche la realizzazione di un monitoraggio del “prevedibile aumento di prestazioni erogate nei singoli laboratori”. I report finali, con dati rapportati ai numeri della settimana precedente, dovranno essere trasmessi al dipartimento entro quattro giorni dalla fine delle serrate, per effettuare la necessaria e conseguente analisi dell’impatto che le manifestazioni di protesta potrebbero avere sul servizio sanitario pubblico. Infine, con una prospettiva più a lungo termine, Volo e Requirez prevedono di lavorare concretamente con gli enti e le aziende del servizio sanitario regionale a “un piano di potenziamento dell’offerta specialistica pubblica, attraverso la riorganizzazione delle risorse presenti e la rimodulazione dei percorsi e degli orari di fruizione del servizio”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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