Notizie Locali


SEZIONI
Catania 18°

Il personaggio

Alessandra Tripoli, la passione per il ballo e per la Sicilia: «”S’arrinesci”, ma poi è bello tornare»

Originaria di Bolognetta, nel Palermitano, è diventata una delle maestre più apprezzate di "Ballando con le Stelle". E' vissuta all'estero per tanti anni

Di Omar Gelsomino |

Una stella tra le stelle del ballo. Con la sua bellezza, la bravura e la passione ha conquistato il pubblico di “Ballando con le Stelle”. Così Alessandra Tripoli, originaria di Misilmeri, provincia di Palermo, ballerina professionista racconta i suoi esordi, la gavetta e i suoi successi. La passione per il ballo la porta dalla Sicilia in giro per il mondo dove ha conosciuto i migliori insegnanti e ha vinto i più prestigiosi campionati internazionali insieme al suo partner di ballo e di vita, Luca Urso. Dal 2014 è una delle ballerine professioniste del programma televisivo Rai affiancando i vip e trasformandoli in veri talenti e ballerini con performance mozzafiato, nell’ultima edizione è stata la maestra di Luca Barbareschi.

Quando hai scoperto la passione per la danza?«La passione per la danza è nata grazie al programma “Non è la Rai”. Ero piccolissima, ma da che ho memoria ho sempre ballato. Quando i miei genitori si accorsero di quanto fossi brava a replicare ogni singolo passo di danza a sei anni pensarono di iscrivermi a scuola di ballo».

È stato difficile dover lasciare la Sicilia?«Abbiamo lasciato la Sicilia nel 2013 perché non c’erano possibilità lavorative, guadagnavamo poco rispetto ai tanti sacrifici fatti. Abbiamo tentato il tutto per tutto, prendemmo tutti i nostri risparmi per volare dall’altra parte del mondo e prendere lezioni dai migliori insegnanti del mondo, sperando di realizzare il nostro sogno ad Hong Kong».

Nel 2014 arriva il debutto in “Ballando con le stelle”: cosa ti ha dato?«Ha il grande merito di avermi resa l’artista che sono oggi. I personaggi che ho affiancato in questi anni mi hanno fatta crescere a livello professionale e umano. Ballare con un ballerino non professionista, con le sue fragilità e i suoi punti di forza, è una palestra incredibile. Di questo sarò per sempre grata a Milly Carlucci, ho avuto l’onore di affiancare personaggi complessi, di entrare nella loro testa e nel loro cuore riuscendo a trovare soluzioni per tirare fuori il meglio di loro e mi hanno migliorato come artista».

Alessandra Tripoli con Luca Barbareschi a Ballando con le Stelle

È vero che chi “nesci arrinesci”?«Come me, anche altri artisti hanno dovuto lasciare la Sicilia per realizzarsi. Spero solo che dopo che “s’arrinesci” si torni per portare quanto di bello si è imparato e condividerlo con la propria terra. Il mio sogno è sempre stato quello di crescere come artista e di poter dare alla mia città ciò che ho appreso all’estero, lavorando con i migliori del mondo, per far crescere, con il mio bagaglio di conoscenze, i nostri talenti».

Come hai trovato la Sicilia dopo anni vissuti dall’altra parte del mondo?«Subito dopo l’Inghilterra ho vissuto 12 anni della mia vita ad Hong Kong, ma il mio cuore è sempre stato in Sicilia. A differenza dei miei colleghi provenienti da tutto il mondo, ho sempre considerato Hong Kong come una meta di mezzo, perché amo fortemente la mia terra e ho sempre sognato di tornare e di costruire qualcosa qui. Adesso vivo a Bolognetta, vicino a Misilmeri mia città natia, e faccio la spola tra l’isola e Roma. Palermo e la Sicilia sono il mio posto del cuore, voglio vivere la mia terra il più possibile visto che per anni non ho potuto farlo come avrei voluto. Ho trovato la Sicilia più bella, forse anche più educata. Mi fa piacere, a distanza di anni, come Palermo sia diventata una meta turistica e sia consapevole di esserlo, ho visto alcune vie che frequentavo da adolescente diventare molto frequentate e ne sono orgogliosa. Speravo che questo accadesse, ovviamente c’è sempre da migliorare, credo che ci sia un po’ più di educazione e rispetto per la nostra terra».

Cosa manca alla Sicilia e ai siciliani per fare il salto di qualità?«Forse manca la piena consapevolezza di quello che possiamo dare. Dovremmo investire di più su noi stessi perché abbiamo tutto quello che serve e forse non ce ne rendiamo conto».

Cosa cambieresti e cosa manterresti?«Mi piacerebbe che la Sicilia imparasse ad amarsi di più, a darsi più valore. Manterrei la genuinità e la semplicità dei siciliani, non neghiamo mai un sorriso, una mano quando serve, dimostriamo sempre calore, il senso di accoglienza è la cosa più bella che ci contraddistingue».

Com’è stato tornare a vivere nella tua città?«Nonostante sia nata a Bolognetta, adoro Misilmeri, non a caso sto aprendo lì la mia scuola, dove tutto è iniziato. È il paese della mia infanzia e adolescenza, in cui ho vissuto momenti indimenticabili. Il fatto di conoscersi quasi tutti mi fa sentire come una piccola famiglia, rivedere a distanza di tempo i ragazzi con cui sono cresciuta mi fa piacere. È una bella scatola di ricordi meravigliosi, ci si scambia un saluto anche senza conoscersi perché questo è il clima che si respira in tutta la Sicilia. Vivendo all’estero tutto questo mi è mancato, ad Hong Kong non sapevo nemmeno chi fosse il mio vicino di pianerottolo».

Ti va di parlarci del tuo podcast?«In realtà è nato in un momento delicato della mia vita, un anno e mezzo fa ho perso mia madre ed ho avuto una brutta caduta. “Ballando con le Stelle” mi ha aiutata perché mi sono buttata a capofitto sul lavoro reagendo alla sua perdita. Allo stesso tempo sentivo che mancava qualcosa, nessuno parlava di lutto né condivideva la propria sofferenza, forse per tabù, per orgoglio o per senso di responsabilità, perché bisogna apparire forti ad ogni costo. Io invece sentivo l’esigenza di esternare questa mia sofferenza, mi sono detta che parlare di questa emozione e di tante altre che mi passano per la testa mi sarebbe servito a sentirmi meglio, a tirare fuori qualcosa di buono di me. Così è nato il mio podcast, “È successo anche me”, disponibile su Spotify e Youtube. Partendo dalla mia esperienza personale ho voluto condividere con il pubblico queste sensazioni, alcuni malesseri, dimostrando di essere uguale agli altri, con le mie fragilità e i miei problemi, invitandolo a riflettere senza alcuna presunzione, consapevole di non essere né una sociologa, né una psicologa. Con il mio podcast mi piacerebbe aiutare tanto i giovani che vivono un momento di grande fragilità, infondere in loro la speranza a non arrendersi mai ed inseguire i propri sogni, ad avere la possibilità di realizzarsi».

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?«Mi piacerebbe continuare a vivere del mio lavoro. Ringrazio Milly Carlucci perché mi sta aiutando nella mia capacità comunicativa. Voglio continuare ad imparare, prendere lezioni di recitazione, curare la mia voce, imparare altri stili di ballo. I veri artisti investono sulla propria crescita, io non mi stancherò mai di farlo perché mi aiuta a stare bene».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA