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Irene Burgo, la neo campionessa italiana di canoa che sogna l’Olimpiade

«La deadline sarà Parigi 2024, dunque un prossimo anno molto impegnativo, poi deciderò cosa fare perché si deve pensare al dopo»

Di Manuel Bisceglie |

Ai successi non ci si abitua mai. Nemmeno quando ne hai messi di fila ben 53 a livello italiano, oltre svariati riconoscimenti in campo europeo e mondiale. Irene Burgo è stata ricevuta dal sindaco Francesco Italia perché di recente, oltre le partecipazioni in Nazionale canoa velocità, l’atleta del Gs Polizia di Stato è salita nuovamente sul tetto d’Italia nel K1 1000 e 5000 mt. «Non ci si abitua mai ai successi – dice – e ogni vittoria racchiude una emozione particolare. Non so dire quale sia stata la più bella e importante, per me lo sono tutte. Veramente. E mi spingono a fare ancora meglio e andare avanti».

E poi essere premiati è sempre motivo d’orgoglio. «Certo. E’ stato importante ricevere questo riconoscimento dalla città».

Anche perché sei un punto di riferimento per la città sotto altri aspetti, pure. «Con Siracusa Città Educativa fui nominata ambasciatore nel 2015, i primi anni con tantissimi progetti, dopo il Covid si è lavorato on line. Avvertivo una bella responsabilità perché non è solo passerella ma organizzare eventi e messaggi di un certo tipo. Siamo stati presenti sul territorio e nominato i nuovi ambasciatori come Carlotta Abbate e Matteo Melluzzo».

E poi gli ultimi successi ai quali non ci si abitua mai. «Mancavo da due anni in Nazionale e mi dicevo che dovevo farcela, quindi quest’ultimo successo è stato particolare, gli altri anni lo davo per scontato quasi, adesso no. Arrivavo sul podio ma adesso è stato bello per tutta la preparazione che c’è stata dietro».

E poi c’è sempre Samuele al fianco… «Con mio fratello ci diamo consigli a vicenda. Il nostro rapporto è fondamentale soprattutto quando andiamo all’estero e manca nostro papà Maurizio che è sempre il nostro allenatore. Quando ci troviamo io e “Samu”, ci sosteniamo a vicenda: lui è fra i cinque big al mondo nel K1 e accetto tanto i suoi consigli tecnici e trucchi del mestiere».

E adesso cosa prepari per il 2023? «La qualifica olimpica nel K1 dove vanno i primi cinque, sei al K2 e nove al K4. Dipenderà dagli equipaggi che comporranno in federazione. Quindi campionati italiani e selezioni varie, giochi europei a Cracovia la seconda settimana di giugno. Insomma un 2023 ancora ricco di tanti impegni».

Ti vedi sempre come atleta per il prossimo futuro? «Non lo so. Penso a cosa sarà dopo perché bisogna costruire anche il post. La vita è anche ciò che ci sarà dopo, la mia deadline sarà Parigi e poi vediamo. Il sogno sarebbe l’Olimpiade, mi manca solo respirare quell’atmosfera che ho vissuto da tifosa ma non da protagonista in acqua».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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