Un mondo magico, fatto di tecnica e passione. Cambiato radicalmente durante la pandemia, costretto quasi a fermarsi, ma durante la quale si sono aperte nuove porte. E' il mondo del doppiaggio, con tantissimi volti sconosciuti dotati di “atletismo vocale”, impegnati a sincronizzare la propria voce sulle immagini, a modificare il proprio timbro vocale, ad immedesimarsi in personaggi tanto diversi tra di loro. Il mondo del doppiaggio e dello speakeraggio è vasto ma al tempo stesso sconosciuto. Vi si è immerso completamente anche un saccense, Joe Prestia, oggi a pieno titolo tra i professionisti di questo settore dopo anni di radio e televisione. Un mestiere nel quale non si finisce mai di imparare, fatto di pura tecnica e di studio costante della propria voce.
Quando si pensa al doppiaggio viene in mente il cinema, ma oltre al grande schermo c'è tanto altro. Si comincia fin da piccoli, com'è successo a Joe, quando il padre Filippo, noto pittore e scultore, gli faceva registrare ciò che leggeva per poi ascoltarlo e meglio memorizzare. Oggi Prestia è nel vivo del mondo del casting audio nazionale, voce di documentari, spot, docufilm e anche di videogiochi. Come per gli attori, la sua voce è nell'elenco di tante agenzie nazionali che lo cercano spesso per lavori di vario genere. Quando alcuni anni fa ha capito che la passione poteva diventare un lavoro, Joe ha investito in attrezzature tecnologiche e oggi a casa possiede uno studio di registrazione di eccellenza: «La qualità audio è una condizione essenziale nel nostro lavoro – dice Joe – la professionalità è indispensabile per proporsi ai massimi livelli. Oggi grazie a internet possiamo fare arrivare in tempo reale le nostre proposte e il nostro lavoro, ma se la tua voce piace e non viene registrata bene, non può essere presa in considerazione. Il mio lavoro con la pandemia è aumentato, gli studi di doppiaggio sono stati chiusi, le agenzie si sono rivolti ai singoli speaker ma la scelta cadeva solo su chi ero tecnicamente bene attrezzato».
La gavetta di Joe è stata la radio, tante trasmissioni di intrattenimento e tantissimi spot pubblicitari. E in modo parallelo anche la tv, lettore dei notiziari locali. Ma anche la presentazione in pubblico di eventi, dal carnevale agli spettacoli musicali, dalle rassegne letterarie alle sfilate di moda. Ma rimaneva legato alla radio, dove la voce emerge più del proprio volto.