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Giovani e lavoro

La sfida vinta di Alberto: un’agenzia di out-going nata in piena pandemia per restare a Catania

Il giovane 25enne studia, fa sport e lavora anche in Paesi lontani per poi tornare nella sua città con un'attività che dà lavoro a tutti giovani under 30  

Di Yvonne Malfa |

Alberto Giuffrida, classe 1997 di Catania, studia, fa sport e lavora in giro per il mondo, per poi tornare nella sua tanto cara mamma Etnea. Investe sul suo territorio e sui giovani, fonda “Ila travel, tour operator” che si occupa prevalentemente di out-going: organizza summer camp, viaggi di studio di gruppo e programmi di Exchange. La sua realtà locale nasce in un periodo in cui il mondo del turismo è messo in ginocchio dall’arrivo della pandemia, in cui tante e troppe attività ricettive e agenzie sono costrette a chiudere bottega, perché i costi sono troppo elevati e le incertezze sul quando si potrà tornare a viaggiare superano le buone intenzioni. Alberto, giovanissimo e caparbio, innamorato della sua Catania decide di scommettere sulla sua Sicilia perché come lui stesso dichiara «lo stare fuori ti fa apprezzare casa tua e ti forma, ti insegna a risolvere i problemi che si possono presentare nella quotidianità».

Una quotidiniatà sicuramente non facile in un paese, come la Sicilia, imbottito di burocrazia e reminiscenze antiche che talvolta gli impediscono di guardare avanti. A soli tredici anni fa la valigia con un biglietto di sola andata per Barcellona, studia in un liceo internazionale e gioca, ad altissimi livelli, a tennis – una passione nata all’età di otto anni al Tennis Umberto della sua città. A diciassette anni vince una borsa di studio presso la Monmouth University in New Jersey, studia finanza e continua a giocare a tennis ma subisce in quell’anno un infortunio che lo sprona ancor di più a intraprendere un percorso di formazione universitario. Nel 2019 si laurea e fa i bagagli di ritorno per l’aeroporto di Fontanarossa. Torna a Catania con un bagaglio culturale e umano colmo di conoscenze acquisite all’estero, alta formazione professionale e di un sogno: quello di poter investire nella terra dov’è e fare qualcosa per la sua città e soprattutto per i suoi coetanei offrendo loro uno spiraglio di futuro.

Alberto guarda Catania con gli occhi di un ragazzo che vede il bello del suo paese, va oltre e non si ferma alle critiche mosse al territorio siciliano. Dove chi vede inoccupazione e disorganizzazione, lui si sofferma sulle opportunità che gli si possono presentare. Oltre che al buon clima, il mare cristallino, il vulcano, gli arancini, la qualità della vita è nettamente superiore a quella che si possa avere altrove. Riscopre la bellezza della sua terra perché è stato cittadino del mondo, con l’idea fedele di far ritorno ad Itaca e trovare un esercito pronto al cambiamento.

«Noi ci prendiamo cura delle cose private (ad esempio teniamo le case pulitissime) e non della cosa pubblica, ci manca il senso civico, cosa che ci distingue da altri Stati» afferma Alberto, fa un appunto alla sua città solo perché richiesto, perché in lui appare l’irrefrenabile senso di mettere in luce gli aspetti positivi che ci sono a Catania e dintorni. «Qui la burocrazia è lentissima, una licenza che altrove si sbriga in poche settimane qui richiede mesi se non anni. E poi manca il senso forte di patriottismo» continua Alberto che avverte al contrario con forza il senso di appartenenza alla sua comunità. E con orgoglio aggiunge: «Io consiglio comunque di tornare o di rimanere in Sicilia e di fare squadra insieme. Perché, credo nei giovani e penso sia giusto non scappare, ma restare». 

Così come ha deciso di fare lui, la sua attività imprenditoriale “Ila travel” si compone di soli giovani under trenta, formati nel settore del turismo e con un’amplia conoscenza delle lingue.  «In agenzia organizzano i Summer e City Camps (vere e proprie full-immersion in inglese per bambini e ragazzi dai sette ai quattordici anni progettate per consentire l'apprendimento con insegnanti madrelingua e praticare l'inglese nelle azioni di tutti i giorni, nonché l’offerta settimanale di un’amplia scelta di attività sportive) i Viaggi Studi all’estero (per imparare l’inglese con una vasta scelta di Paesi anglofoni in cui soggiornare) e infine i Programmi di Scambio Culturale (che prevedono la frequentazione di una scuola e la sistemazione in famiglia, un’esperienza di profonda crescita culturale nonché personale)».  La sua squadra, composta da tre giovani dipendenti che collaborano con un entourage di professori e personale altamente qualificato nella formazione linguistica in Italia e all’estero, è aperta anche a giovani da formare che abbiano la voglia di lavorare nel mondo del turismo, il cui requisito fondamentale, per poter collaborare in agenzia, è la conoscenza almeno della lingua inglese oltre che l’amore e la cura della Sicilia. Una terra dove il tempo per alcuni scorre lento, per altri, come Alberto, il tempo è prezioso per pensare e creare nuovi progetti, elaborare idee e crescere a livello professionale. La sua sveglia suona alle sei e mezza del mattino, dopo una colazione rigorosamente americana, va in palestra ad allenarsi e alle nove in punto è davanti alla sua scrivania pronto a organizzare la giornata. La pausa pranzo veloce rispetto agli standard “siciliani”, la trascorre al bar sotto il suo ufficio e, a giorni alterni, va a giocare a paddle. Uno sport, una passione e una valvola di sfogo per un ragazzo che nasce e cresce sportivo tanto da allenarsi e vincere un campionato a squadre in serie A. «Sono molto competitivo» assicura Alberto.

Alle diciannove e trenta chiude bottega, torna a casa, cena e legge; nel weekend esce con gli amici. La sua routine è quella di un giovane responsabile che crede e vuole scommettere su Catania, per rimanerci e per costruire una realtà che sia sempre più durevole e concreta nel tempo, con gli occhi di un ragazzo ottimista e che vede le “bellezze” che circondano la sua città più che gli aspetti negativi, quelli che vengono costantemente messi in luce dagli altri. Catania è possibilità, natura, opportunità. «Io credo che i giovani debbano poter provare strade all’estero per quel che riguarda la formazione per ampliare gli orizzonti, per apprendere culture diverse e modi di pensare diversi. Per poi sfruttare ciò che si è appreso fuori qui, da noi. Sono sicuro che la mia parte la farò per Catania e per la Sicilia» afferma Alberto e sottolinea: «Spero che sarò seguito da altre persone perché chiaramente da soli non si va da nessuna parte». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA