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La vittoriese Carola Avola a “The band”: «Suono la batteria e porto i tacchi»

Con il gruppo Cherry Bombs, la giovane che a 16 anni si è trasferita a Milano, ha partecipato al talent di Carlo Conti su Rai 1 

Di Giuseppe La Lota |

E’ nata a Ragusa ma ha vissuto a Vittoria fino a 16 anni. Poi s’è trasferita a Milano per coronare il sogno della vita: suonare la batteria. Di Carola Avola, batterista ventenne della band Cherry Bombs “esplosa” nel talent condotto da Carlo Conti su Rai 1, l’intera provincia iblea deve essere fiera. Un successo costruito per caso da 6 donne che sprizzano energia da tutti i pori e che in gruppo diventano un vulcano esplosivo. Sommando il punteggio dei tutor e dei giurati del calibro di Gianna Nannini, Carlo Verdone e Asia Argento, sono arrivate terze dietro le band Anxia Lytics e Isole delle rose. «La passione per la musica – risponde al telefono – nasce dagli ascolti che mi faceva fare mio papà Roberto quando ero piccola, tutta musica anni ‘70-‘80, e proprio per questo mi sono appassionata del groove che emetteva la batteria».

A 16 anni il trasferimento a Milano, caldeggiato o osteggiato dalla famiglia? «Tutti d’accordo. Ho lasciato la mia terra e la famiglia per inseguire un sogno: frequentare il conservatorio Giuseppe Verdi e avere l’onore di studiare con uno dei batteristi più grandi che abbiamo in Italia: Maurizio Dei Lazzaretti, batterista di artisti internazionali come Dalla, Mina, Ray Charles e tanti altri. Un insegnante ma anche un maestro di vita che mi ha fatta crescere».

Perché Cherry Bombs? «La nostra tastierista, Claudia Campolongo, ha visto la pubblicità di “the band” e ha deciso di formare questa band tutta al femminile. In poco tempo ha messo su un capolavoro.  La scelta del nome è stata rapida: le ciliegie rappresentano la femminilità e le bombe, che per noi sono solo di ciliegie, rappresentano il nostro carattere esplosivo».

Perché tutte donne? «Una band tutta al femminile per noi significa portare la femminilità, l’eleganza e la potenza delle donne sul palco. Credo che ci siamo riuscite». 

E l’idea di suonare a piedi nudi, un po’ alla Sandie Shaw? «L’ho sempre fatto sin da piccola. Amavo sentire le vibrazioni sui miei piedi. Da piccola portavo le ballerine o le scarpe da ginnastica, ma adesso porto i tacchi e oltre alle vibrazioni adoro rappresentare la femminilità in uno strumento prettamente maschile».

Che effetto fa essere stata a contatto con artisti di un certo calibro? «Esperienza unica! Il nostro coach Giusy Ferreri è una donna meravigliosa musicalmente e soprattutto umanamente. Inizialmente avevamo un po’ di timore dei giudizi dei coach e dei giudici, specialmente Gianna Nannini, una star della musica italiana». Proprio la Nannini è stata caustica nel dirvi che avete privilegiato le cover piuttosto che vostri pezzi inediti. «Diciamo che non è stato molto carino, ma il talent “the band” era fatto proprio per portare delle cover famose e arrangiarle nel proprio stile. Solo alla fine del programma le prime tre band in classifica hanno potuto far sentire il loro inedito e per noi quella è già stata una grande vittoria».

Cosa c’è dopo The band? «Il 6 agosto al teatro Arena Conchiglia a Sestri Levante. Ci esibiremo lì e i biglietti si trovano su ticket one.it». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA