Una chimica catanese regina dei nanomateriali
Valeria Nicolosi riceve il premio “Peter Day” della Royal Society of Chemistry
È una docente siciliana la vincitrice dell’edizione 2025 del Premio “Peter Day” per la Chimica dei Materiali, assegnato annualmente dalla prestigiosa Royal Society of Chemistry a un ricercatore o a una ricercatrice nel pieno della carriera. Si tratta della professoressa Valeria Nicolosi, catanese di 48 anni, cattedratica di Nanomateriali e Microscopia Avanzata nella School of Chemistry del Trinity College di Dublino, oggi una delle massime esperte mondiali in nanostrutture a bassa dimensionalità e microscopia elettronica avanzata. La sua ricerca è focalizzata sull’uso di materiali bidimensionali per l’accumulo di energia, avvalendosi di tecniche avanzate. «È un grande onore per me ricevere questo riconoscimento da parte della Royal Society - ha commentato sulle sue pagine social la ricercatrice catanese - credo sia un tributo alla dedizione e alla creatività di tutti coloro che hanno fatto parte del mio gruppo di ricerca».
«Il mio interesse per la chimica è nato da una profonda curiosità per il funzionamento delle cose a livello fondamentale – ha raccontato nell’intervista rilasciata subito dopo l’annuncio del premio –. Fin da bambina ero affascinata dai segreti nascosti nei materiali e negli oggetti di uso quotidiano. Questa curiosità è cresciuta con me, soprattutto durante gli anni di scuola, quando ho compreso che la chimica non solo aiuta a spiegare il mondo che ci circonda, ma può anche contribuire a trasformarlo. Ciò che mi motiva di più è proprio il potenziale della ricerca scientifica di generare un impatto concreto sulla realtà».
La laurea in Chimica industriale
La professoressa Nicolosi si è laureata in Chimica industriale a Catania nel 2001 e ha conseguito il dottorato in Fisica al Trinity nel 2006. Dopo una borsa Marie Curie e una fellowship congiunta della Royal Academy of Engineering/Epsrc a Oxford, è tornata a Dublino nel 2012, diventando nel 2016 la prima donna a ricoprire una cattedra nella School of Chemistry sin dalla sua fondazione nel 1592. È principal investigator nei centri di ricerca irlandesi Amber e I-Form, finanziati dalla Science Foundation Ireland (SFI), ed è vincitrice di otto grant dell’European Research Council (Erc), inclusi uno Starting Grant (2011), uno Consolidator Grant (2016) e ben sei Proof of Concept. Ha pubblicato oltre 270 articoli scientifici, con più di 55 mila citazioni, ed è stata inserita nella lista dei Highly Cited Researchers ogni anno dal 2018. Le sue tecnologie sono state licenziate da aziende come Samsung, Intel e Ferrari. Ha fatto parte del comitato consultivo del Consiglio europeo per l’innovazione (EIC) dal 2019 al 2021 di cui è ambasciatrice EIC. Nel 2021 è stata insignita dal presidente Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia. Nel 2024 è entrata nel consiglio direttivo della Taighde Éireann – Research Ireland, la nuova agenzia nazionale irlandese per il sostegno alla ricerca.
Un lavoro all'avanguardia
Il premio assegnato dalla Rsc sottolinea, nella motivazione, l’importanza del suo lavoro all’avanguardia nello sviluppo e nello studio di materiali sottilissimi, alcuni spessi quanto un solo atomo, come il grafene e altri materiali avanzati noti come nanomateriali bidimensionali. Grazie alla loro struttura unica, questi materiali possiedono proprietà straordinarie rispetto a quelli convenzionali: sono più resistenti, più leggeri e conducono elettricità e calore in modi eccezionali. «L’idea che il mio lavoro possa aiutare ad affrontare le grandi sfide del futuro è ciò che mi spinge a proseguire. Allo stesso tempo, sapere che la mia attività può ispirare le nuove generazioni di scienziati, e in particolare le ragazze interessate alle discipline Stem, rappresenta per me una motivazione fortissima. Pensare che il mio percorso possa incoraggiare altri a inseguire i propri sogni nella scienza è per me una fonte di grande soddisfazione e stimolo», ha dichiarato la prof. Nicolosi.
La ricerca sull'energia
Uno dei principali ambiti di ricerca del suo gruppo riguarda l’accumulo di energia: sviluppare nuovi materiali per migliorare batterie e supercondensatori, rendendoli più rapidi nella ricarica, più durevoli e con un impatto ambientale ridotto. Questo tipo di ricerca è essenziale per il futuro di auto elettriche, sistemi a energia rinnovabile e dispositivi portatili come smartphone e laptop. Nel suo laboratorio, la docente siciliana utilizza alcuni dei microscopi più avanzati al mondo per osservare questi materiali nei minimi dettagli. Ciò consente di comprenderne il comportamento e di utilizzarli per realizzare tecnologie migliori, più efficienti e innovative. Grazie all’impiego di materiali bidimensionali e a bassa dimensionalità, il gruppo di ricerca da lei guidato sta sviluppando componenti per batterie non solo più efficienti e durevoli, ma anche più sicuri, facilmente riciclabili e realizzati da fonti naturali o rinnovabili. In altre parole, l’obiettivo delle sue ricerche è quello di riuscire a trasformare materiali d’avanguardia in soluzioni che rendano la tecnologia più intelligente, sostenibile ed efficiente, contribuendo così alla costruzione di un futuro più verde. «Uno dei momenti più significativi della mia carriera è stato essere nominata cattedratica di Nanomateriali e Microscopia Avanzata al Trinity College di Dublino – ha ricordato la prof Nicolosi -. Non solo un traguardo professionale importante, ma anche un momento storico, perché sono stata la prima donna a ottenere una cattedra nella School of Chemistry dalla sua fondazione nel 1592. Un altro momento di grande orgoglio è stato ricevere l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia dal Presidente della Repubblica. Essere riconosciuta dal mio Paese per averne elevato il prestigio all’estero è stato un grande onore». «Ricevere numerosi finanziamenti Erc è stato un altro punto culminante: mi hanno permesso di condurre ricerche ambiziose e costruire un team di livello mondiale – aggiunge -. Ma soprattutto, la parte più gratificante è guidare il mio gruppo di ricerca. Mentore di giovani scienziati, osservarli crescere e sviluppare le proprie idee è una gioia e una responsabilità che prendo molto sul serio».