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Cisma e discariche in contrada Bagali, nuove indagini dei carabinieri del Noe

Di Francesco Nania |

SIRACUSA – Dopo le audizioni della commissione Ecomafia a Siracusa, si sono allargate le indagini su una mezza dozzina di discariche in un ristretto fazzoletto di terra in contrada Bagali nello stesso territorio di Melilli, dove sorge la discarica Cisma. Indagano i carabinieri del Noe, in un nuovo troncone che fa seguito a una serie di denunce su presunte irregolarità che interessano anche opere abusive.

Più di una segnalazione hanno avanzato i componenti del comitato Bagali, costituito per difendere il territorio e chi vi abita. Una delegazione si è sottoposta ad audizione in occasione della venuta a Siracusa della commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. Ha avuto modo di illustrare ai commissari quali siano le problematiche da affrontare sul territorio e quali i disagi con cui giornalmente sono costretti a convivere. Da quell’audizione è scaturito un interesse delle istituzioni a verificare e ad approfondire la questione.

“Oltre ai rilievi fatti sulla ormai famigerata discarica Cisma – affermano i residenti – che da sito per il trattamento di rifiuti speciali, con decretazione di urgenza e senza preventiva autorizzazione integrata ambientale è diventata anche un sito per la ricezione di rifiuti solidi urbani, puntiamo il dito contro quella politica locale e regionale, che ancorché difendere il territorio e la preservazione della natura, ha aperto le porte a ogni forma di industrializzazione selvaggia e fuori delle regole europee”. I residenti della contrada in cui in un chilometro quadrato vi sono disseminate diverse discariche di rifiuti di vario genere, sostengono che “tanti politici siracusani, melillesi e priolesi si sono fatte le campagne elettorali in questi ultimi trent’anni sbandierando il piano di risanamento ambientale che avrebbe dovuto salvaguardare il territorio siracusano. Invece, nei fatti, è accaduto il contrario». Per i membri del comitato, insomma «si sono portate avanti le istanze dei gestori dei rifiuti indifferenziati e speciali, consentendo, in assoluto silenzio e senza opposizione alcuna, l’installazione di numerose discariche soprattutto nel territorio di Melilli, continuando a distruggere terreni agricoli e alberi utili per l’ossigenazione della zona».

La chiosa è scontata ancorché significativa: “Se non cambiamo mentalità, si rischia di vedere distrutto il nostro patrimonio naturalistico”.

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