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Covid, operatori turistici di Siracusa: «Mancheranno i turisti stranieri accoglieremo siciliani e italiani»

Di Francesco Nania |

Siracusa – Il primo effetto positivo che gli operatori economici attendono con la colorazione in giallo della Sicilia, è il ritorno dei turisti. A partire da domani riaprono il parco archeologico della Neapolis e il castello Maniace e ritorna all’attività anche il museo archeologico regionale “Paolo Orsi”, mentre il museo Bellomo riaprirà non prima del 24 maggio. «Da domani cominceremo a presidiare gli ingressi di parchi e musei – afferma Carlo Castello, presidente dell’associazione delle guide turistiche siracusane – sappiamo che non possono esserci i turisti stranieri ma si spera di iniziare a lavorare con i visitatori di prossimità. Faremo i turni per garantire le visite guidate ai monumenti della città, invitando anche i siracusani a recarsi nelle aree archeologiche e nei musei».

Cominciano a rimettersi in moto anche le strutture alberghiere. Se fino a ieri le prenotazioni erano concentrate soltanto nei mesi di luglio e agosto, oggi pervengono prenotazioni di camere per il weekend del 2 giugno. «E’ un segno incoraggiante – dice Pippo Rosano, presidente di Noi Albergatori – certo, non si risolve il problema perché mancheranno gli stranieri, parte sostanziale dei flussi turistici». Nel 2019 la presenza di stranieri sul territorio aveva superato del 54% quella italiana mentre a tutt’oggi il dato si ferma ad un misero 2%. «È importante – prosegue Rosano – dare l’immagine di una regione che può accogliere i turisti in sicurezza. Se falliamo in quest’obiettivo, soccomberemo a competitor come Spagna e Grecia, mentre ci preoccupa Malta che ad ogni turista offrirà un tesoretto da spendere durante la permanenza sull’isola». Ripartenza a singhiozzo per gli stabilimenti balneari. Uno su cinque è pronto, già da domani, a riaprire ombrelloni e sedie sdraio. «Gli stabilimenti più strutturati – afferma Giampaolo Miceli, vice presidente di Cna – ripartiranno la prossima settimana. La stragrande maggioranza degli operatori, però, ha deciso di ritardare la riapertura a giugno. In termini numerici significa che su 45 stabilimenti balneari, 8 apriranno subito in città e nell’area di Noto. Il paradosso della stagione è costituito da Portopalo dove incombe la zona rossa e i sei operatori del settore subiranno una nuova mazzata». I problemi maggiori si riscontrano nella ristorazione dove almeno il 30% degli operatori non potrà riavviare l’attività per mancanza di spazi esterni. «Noi non apriamo – dice Giovanni Guarneri, uno degli chef più rinomati di Ortigia – perché allestire un dehor in via Maestranza avrebbe un costo insopportabile. Aspettiamo che si ritorni presto alla normalità e che finisca l’ostracismo che genera paradossi come nel caso del coprifuoco, una vera follia».

Sulla scia del teatro greco, dove ad agosto si ripropongono i tradizionali spettacoli classici, in attesa di una deroga (ancora non concessa) per 2.500 spettatori, anche i cinema e gli altri teatri provano a riaprire i battenti. «Al momento – spiega Giuseppe Vasquez, presidente di Confesercenti – i cinema non riapriranno. Sale piccole, distanziamento e, soprattutto, una programmazione di film dedicata solo per il web non consente azzardi. Ci sono, però, proposte e iniziative per avere una stagione estiva teatrale e concerti in strutture organizzate e sicure. In cantiere progetti per proiezioni cinematografiche all’aperto, al fianco di rassegne come Ortigia film festival e le serate in piazza S. Lucia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA