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"Il parcheggio Von Platen? Senza concessione"

Aloschi: "Bonifiche periodiche". Pantano: "Non abbiamo nessun potere di servirci di quello spazio o di rivalutarlo"

02 Settembre 2025, 18:00

platen

«Il parcheggio Von Platen in questo momento ha la concessione scaduta. Solo dopo il rinnovo della concessione possiamo programmare gli interventi che servono per renderlo decente: dalla pulizia, al controllo, alla recinzione ecc». È, in sintesi, questa la risposta che l’amministrazione comunale ha dato ieri mattina al capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Paolo Cavallaro, riguardo allo stato di degrado in cui versa uno dei parcheggi ai quali si fa maggiormente richiamo ogni volta che si parla di mobilità sostenibile in città: il parcheggio Von Platen. Se ne parla ogni volta che si pensa a posti auto alternativi per la zona di viale Teocrito, soppressi dalle ciclabili; se ne parla quando si prospetta un uso alternativo per raggiungere Ortigia (lasciare l’auto lì e prendere una navetta); non si sa esattamente se i pullman turistici vi stazionino ancora, visto che dalla realizzazione della ciclabile, di fronte, è diventata un’impresa fare la manovra di ingresso e uscita per quei mezzi. Se ne parla, appunto: ma ieri si scopre che il Comune non ha nemmeno la concessione.


La “scoperta” è abbastanza imbarazzante, fatta salva la buona volontà dei due assessori intervenuti: Enzo Pantano (Mobilità) e Luciano Aloschi (Igiene urbana). Aloschi ha parlato di “bonifiche periodiche”, ma poi i rifiuti ricompaiono. Di “recinzione fatiscente” e assenza di presidio. «Noi stiamo vigilando e stiamo bonificando – ha aggiunto - speriamo che con la realizzazione della recinzione si possa eliminare il problema». Pantano ha completato la risposta: «Siamo a conoscenza delle condizioni di parcheggio Von Platen. Non abbiamo la concessione attiva, è scaduta, non abbiamo nessun potere di servirci di quel parcheggio. Durante le rappresentazioni classiche abbiamo tolto 8 camion di spazzatura. Appena avremo la concessione attiva, sarà nostra cura far partire tutti gli iter per rivalutarlo. Questo è un tesoro al quale non possiamo rinunciare. Va valorizzato». Cavallaro ha replicato: «Non posso accettare risposte superficiali».