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Effetto boomerang sanzioni Ue: oggi un confronto a Roma tra Mise e Isab di Priolo

Il ministero dello Sviluppo economico ha aperto un tavolo con la Isab-Lukoil in crisi a causa del  onflitto

Di Massimiliano Torneo  |

Il ministero dello Sviluppo economico ha aperto un confronto con la Isab-Lukoil e oggi governo e azienda si confronteranno per trovare soluzioni. Lo ha reso noto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e lo conferma anche il sindaco di Priolo Pippo Gianni. L'azienda titolare di due raffinerie e due impianti di cogenerazione nel petrolchimico di Siracusa sta accusando l'effetto boomerang delle sanzioni Ue alla Russia. Prima il boicottaggio dei fornitori, per la "colpa" di gravitare nel gruppo russo, poi la chiusura delle linee di credito che l’hanno costretta a rifornirsi solo di petrolio russo, infine l'embargo al greggio di Mosca nel sesto pacchetto di sanzioni che scatterà nel 2023. Tutto questo potrebbe costringere l'azienda a chiudere, con un pericoloso effetto domino sul resto delle aziende, dell'indotto e delle ditte esterne. Una crisi che secondo i sindacati potrebbe coinvolgere 10mila lavoratori della provincia di Siracusa. Ma è anche il polo che produce il 22% dei prodotti petroliferi nazionali. Nei giorni scorsi dalla Regione sono arrivate critiche al governo nazionale perché nell'embargo al petrolio russo non avrebbe chiesto deroghe per le raffinerie del Siracusano, come invece hanno fatto altri Paesi come la Bulgaria. Oggi il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha confermato che "esiste un dossier Lukoil e l’azienda si confronterà al Mise al fine di individuare soluzioni". Inoltre il primo cittadino ha aggiunto che "i lavoratori e le famiglie che, giustamente, esprimono preoccupazione non sono e non saranno lasciati soli, né dalle amministrazioni comunali della provincia di Siracusa né da tutti i soggetti istituzionali del territorio".

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