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il caso

Era stata arrestata per una firma che però non era la sua: scagionata poliziotta

Claudia Catania era finita ai domiciliari nell'ambito di una operazione ani droga: era accusata di avere ceduto ad alcuni colleghi una parte degli stupefacenti sequestrati 

Di Redazione |

Revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari a Claudia Catania, il poliziotto arrestato nelle settimane scorse, insieme a due colleghi, Rosario Salemi (già in quiescenza) e Giuseppe Iacono, e ad un’altra persona, con l’accusa di associazione a delinquere per traffico di droga Il gip del Tribunale di Siracusa, su richiesta della Dda di Catania, ha emesso il provvedimento nei confronti dell’agente che sin dal primo interrogatorio aveva contestato tutti gli addebiti. A scagionare Claudia Catania, difesa dall’avv. Sergio Fontana, è stata una perizia calligrafica disposta dalla Procura distrettuale antimafia di Catania all’indomani dell’interrogatorio di garanzia: l’agente aveva sempre negato di aver aiutato gli altri agenti cedendo loro la droga che era stata sequestrata nel corso di operazioni delle forze dell’ordine. E la firma che era stata posta per il trasporto della droga i periti hanno accertato che non era la sua.  

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