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Siracusa, bocciati progetti per la rete idrica: infuriano le polemiche. Ati pensa al ricorso

Di Massimiliano Torneo |

Persi 30,4 milioni di euro per rifare una rete idrica tra le più colabrodo d’Italia (perdita al 50,2%): a Siracusa impazzano le polemiche e l’Ati idrico pensa al ricorso.

L’Assemblea territoriale idrica (Ati) di Siracusa, infatti, composta dai sindaci della provincia e presieduta dal primo cittadino del capoluogo, Francesco Italia, si è vista bocciare dal ministero delle Infrastrutture progetti per l’ammontare di 30,4 milioni di euro per la “riqualificazione infrastrutturale, digitalizzazione integrata e miglioramento degli standard qualitativi del sistema idro-potabile della città di Siracusa e frazioni”.

La ragione della bocciatura, che tanti esponenti politici perlopiù di opposizione stanno chiedendo a gran voce, in realtà è scritta nell’elenco diramato dal ministero, alla voce “Motivo esclusione”. E recita: “Riscontrato il mancato possesso dei requisiti generali e specifici (…) in ordine all’affidamento del Servizio idrico integrato a soggetti legittimati”. Tradotto, si tratta del deficit per cui il servizio idrico dell’ambito territoriale di Siracusa non ha ancora un gestore unico, come norma richiede, a causa dei ritardi nell’approvazione del Piano d’ambito. Strumento che oggi c’è, grazie al lavoro di un commissario (Giorgio Azzarello), ma quello che manca è il passo successivo, ossia la gestione unica, che tra l’altro dovrà essere affidata a una società consortile pubblica che si sta formando attraverso tutti i lunghi passaggi burocratici.

Pare che il capo di Gabinetto del Comune di Siracusa, Michelangelo Giansiracusa, che è anche sindaco di Ferla e che il sindaco Italia ha spesso delegato nelle funzioni Ati, stia pensando seriamente al ricorso. Ma intanto le polemiche infuriano. L’ex deputato regionale, oggi responsabile provinciale della Lega Sicilia Enzo Vinciullo, ha detto: “Ancora una volta, esclusa la provincia di Siracusa. I progetti ritenuti inammissibili: di fronte a un affronto di questa natura, prima di protestare contro il governo nazionale e quello regionale, sarebbe il caso di capire perché questi progetti sono stati bocciati e chi ha presentato questi progetti, cioè di chi è la responsabilità. Chiediamo le dimissioni dei responsabili di questo ennesimo saccheggio che avviene sulla pelle dei siracusani”. Anche segretario regionale e provinciale di ArticoloUno Pippo Zappulla e Antonino Landro, hanno tuonato e proposto: “Ci rivolgiamo ai sindaci e, in particolare a quello della di Siracusa che è capo dell’Ati, chiedendo di convocare una assemblea pubblica aperta anche al contributo delle forze sociali e politiche per comprendere le ragioni della bocciatura e, possibilmente, provare a trovare le giuste azioni per recuperare le risorse e i progetti”COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA