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il caso

Siracusa, città tra le erbacce. Deficit igienico e di decoro. E rebus amministrativo.

Di Massimiliano Torneo |

Strade, anche centralissime, infestate da erbacce spontanee che crescono sui marciapiedi, sui muri e in ogni interstizio delle carreggiate cittadine. E nessuno le taglia. È assolutamente inedito ciò che sta accedendo quest’anno a Siracusa con questo tipo di incuria e di degrado che somma a un evidente deficit di igiene e decoro urbani, un deficit amministrativo non meno rilevante. Non si capisce, infatti, quale settore comunale debba effettuare questo servizio che tecnicamente è quello della scerbatura, o diserbo, cioè la rimozione delle “erbacce infestanti e spontanee che crescono lungo i marciapiedi, lungo le cordonature stradali e negli interstizi di altri manufatti urbani”, definizione che è nella Carta dei servizi dell’attuale gestore del servizio di Igiene urbana. Che però pare non abbia più mansione. Interpellati due assessori comunali sull’argomento hanno risposto due cose diverse, ossia che il servizio sarebbe a carico del settore “Verde Pubblico”, per uno dei due amministratori, e addirittura “del servizio Cimiteriale” per l’altro. E in effetti una determina dei primi di giugno, pubblicata proprio dal servizio Cimiteriale, affida per 20mila euro lavori di diserbo alla stessa ditta che già pulisce i campi, ma solo per una parte della città: tratti di via Elorina e via Columba (uscita Sud), più una zona prettamente urbana, vie Necropoli Grotticelle, Forlanini e Epipoli. Ma perché solo queste zone e perché quel servizio, resta un mistero: altrove, infatti, è tutta una giungla. Mentre il rebus amministrativo non è stato chiarito nemmeno da una nota del Comune dello scorso 7 giugno in cui si comunicava che “gli interventi di diserbo sono raddoppiati rispetto allo scorso anno”. Un annuncio paradossale a confronto con la situazione sotto gli occhi di tutti, e che infatti “nascondeva” un equivoco. Si trattava, infatti, di interventi “di messa in sicurezza dal rischio incendi” di zone del territorio semirurali, coma “la pista ciclabile e i parcheggi”, e di altre aree non chiaramente identificate “in cui potrebbero svilupparsi dei roghi”. Interventi, questi, realizzati dal settore Protezione civile. Informazione che, in realtà, getta ancora più confusione sui mancati interventi di scerbatura-diserbo e su chi li debba effettuare. I fatti dicono che anche in pieno centro, corso Gelone e strade attigue al santuario della Madonna delle lacrime, le erbacce non sono mai cresciute tanto. E nessuno le taglia.

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