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Dopo la condanna per omicidio arriva l’arresto: uno dei killer preso mentre lavorava dal veterinario

Il gup ha inflitto 30 anni a Alessio Attanasio e Luciano De Carolis per il delitto di Angelo Sparatore nel 2001

Di Redazione |

Dopo la condanna a trent’anni per omicidio emessa dal gup nei giorni scorsi, la Squadra Mobile di Siracusa ha arrestato su ordine del Gip del Tribunale di Catania e disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Luciano De Carolis, siracusano di 48 anni e di Alessio Attanasio siracusano di 52, ritenuti responsabili, in concorso, dell’omicidio di Angelo Sparatore, all’epoca 44 anni, ucciso la mattina del 4 maggio 2001 in via Barresi, sotto la propria abitazione a Siracusa, con sei colpi di pistola. L’omicidio fu commesso per agevolare il clan "Bottaro-Attanasio", operante a Siracusa. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno rintracciato De Carolis presso uno studio medico veterinario dove lavorava mentre ad Attanasio la misura è stata notificata in carcere dove si trova da qualche settimana dopo una precedente scarcerazione avvenuta dopo 21 anni di reclusione.

Alessio Attanasio, è ritenuto a capo dell’omonimo clan. La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal gup del tribunale di Catania, Carla Valenti, a conclusione del processo scaturito dalle indagini sull’omicidio di Angelo Sparatore. Il giudice ha accolto appieno la richiesta formulata dal pubblico ministero Alessandro La Rosa, della Dda di Catania, che, nel mese di gennaio aveva sollecitato per i due imputati la condanna a 30 anni di reclusione.

Attanasio e De Carolis sono accusati anche dal collaboratore di giustizia Salvatore Lombardo, che per questo stesso omicidio si è accusato subendo una condanna con il rito abbreviato e tirando in ballo i due imputati. Secondo la sua ricostruzione, De Carolis sarebbe stato l’esecutore materiale dell’omicidio mentre Attanasio sarebbe stato il mandante. Le dichiarazioni di Lombardo risalgono al 2017 quando, nel corso dell’incidente probatorio, a proposito dell’omicidio Sparatore disse: “Siamo stati io e Luciano De Carolis. Quest'ultimo gli ha dato il colpo di grazia”. Ha spiegato che “A me l'incarico di ammazzare Sparatore l’ha dato Alessio Attanasio”. Lombardo ha specificato che al delitto avrebbero partecipato altre due persone, rimaste non identificate. Si tratterebbe di coloro che avrebbero rubato il furgone Fiat Fiorino delle Poste Italiane, poi utilizzato dai killer per controllare i movimenti di Sparatore, che sarebbe stato ucciso per una vendetta trasversale. Il clan Bottaro voleva vendicare il rifiuto del fratello Concetto, ex braccio destro del capoclan, ad accettare la somma di denaro che gli era stata offerta per ritrattare le accuse contro i componenti del sodalizio criminale siracusano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA