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l'inchiesta del nas

Siracusa: la messinscena per farsi dare la pensione di invalidità: scoperte (almeno) 15 truffe

Al centro del "traffico" lo studio di un professionista che in cambio di mazzette istruiva i pazienti su come imbrogliare la commissione medica 

Di Redazione |

Assegni pensionistici, indennità di accompagnamento, false attestazioni di invalidità e benefici assistenziali a persone sprovviste dei requisiti sanitari, in cambio di "mazzette" tra 500 e 2.000 euro È quanto sarebbe emerso da un’inchiesta del NAS Carabinieri di Ragusa, coordinato dalla Procura della Repubblica di Siracusa, che avrebbe portato alla luce un machiavellico meccanismo criminoso le cui trame, tutt'ora al vaglio della Magistratura, sarebbero state volte a raggirare il sistema pensionistico statale ad opera di un noto medico legale, libero professionista, aretuseo.

Proprio in quest’ottica, per indurre in errore la commissione medica dell’istituto pubblico, l’azione fraudolenta del medico legale si sarebbe concretizzata nel fornire, agli aspiranti aventi diritto, dettagliate istruzioni per mettere in atto una vera e propria messinscena: pazienti, seppur autonomi, muniti di sedie a rotelle o girelli per apparire affetti da gravi deficit motori, stati patologici depressivi inventati, simulazione di gravi deficit statico dinamici, finanche indicazioni sull'abbigliamento da indossare in sede di commissione per apparire trasandati e malmessi e quindi incapaci di adempiere alle attività di vita quotidiane. Proprio in quest’ultima circostanza i Carabinieri del Nas avrebbero osservato alcuni invalidi "furbetti" non solo nelle fasi prelpost visita INPS, dove si sarebbero presentati annaspanti, zoppicanti, o spinti da un familiare sulla sedia a rotelle, ausilio favorito dallo stesso medico, ma anche nel corso di altre giornate, tracciando un quadro netto: chi sarebbe andato a fare la spesa, chi avrebbe guidato l’automobile senza alcuna difficoltà, chi avrebbe portato a spasso il cane per l’isolato.

Lo specialista si sarebbe adoperato per far conseguire ai suoi clienti-pazienti il riconoscimento di invalidità civile non spettante, o spettante in percentuale minore da quella poi conseguita, ovvero delle indennità di accompagnamento per le persone non autosufficienti, in assenza dei presupposti di legge. Le consulenze, per adeguare caso per caso la tipologia di intervento al beneficio richiesto, si sarebbero svolte presso lo studio privato del professionista dove, oltre allo studio di fattibilità" del caso, si sarebbe anche pattuito l’onorario: 100 euro per il certificato introduttivo, da 500 a 2.000 euro a iter concluso. Per alimentare il suo bacino di clientela il medico legale avrebbe sfruttato terzi, estranei all’ambiente sanitario, che si sarebbero occupati di procacciare materialmente i pazienti, nonché le su entrature presso un patronato di Pachino; in alcune occasioni si sarebbe avvalso della compiacenza di altri medici specialisti per predisporre documentazione asseverativa di problematiche di salute dei richiedenti, del tutto o in parte mendaci, come fraudolente certificazioni di stati fisici e psicologici inesistenti oppure amplificati col solo fine di raggiungere le percentuali minime per il riconoscimento delle invalidità.

Sarebbero state ben 15 le truffe scoperte e documentate con attività di intercettazione telefonica, riprese video ambientali e acquisizioni documentali da parte del NAS dei Carabinieri di Ragusa, che avrebbe così consolidato la sussistenza di una serie di condotte di rilevanza penale, ad oggi al vaglio della magistratura inquirente, a carico del noto medico legale in concorso con altri medici, ovvero con i pazienti: corruzione, falsità ideologica, falsità materiale, truffa in danni dello Stato, illeciti tutti funzionali al riconoscimento, da parte dell’INPS, dell’invalidità civile, delle indennità di accompagnamento e di altri benefici previsti. Per il medico legale è scattata la misura cautelare dell’interdizione dallo svolgimento della professione medica per la durata di 12 mesi, mentre, per i "pazienti" beneficiari delle indennità, il sequestro per equivalente delle somme di denaro erogate e costituenti il profitto del reato di truffa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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