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Processo Aretusa

Siracusa, mafia, droga e “pizzo”: condanne in appello per 116 anni a 18 imputati

Il procedimento scaturito da una operazione ani clan del 2015. Sedici anni  a Gianfranco Urso, figlio di Agostino storico boss del clan Urso Bottaro

Di Redazione |

Diciotto condanne per oltre 116 anni di carcere sono state emesse dai giudici della Corte di Appello di Catania a conclusione del processo Aretusa su mafia, droga ed estorsioni a Siracusa. Secondo la Dda di Catania, tre gruppi si sarebbero divisi il territorio: il primo avrebbe avuto come quartier generale via Bartolomeo Cannizzo, sotto il controllo di Gianfranco Urso, il secondo alla Borgata, guidato da Luigi Cavarra, deceduto nel 2018 dopo essersi pentito, il terzo a Cassibile, guidato da Francesco Satornino, pure lui diventato collaboratore di giustizia.

L'inchiesta tra il 2014 ed il 2015. Gianfranco Urso, 49 anni, figlio di Agostino Urso, storico boss della cosca mafiosa Urso-Bottaro, condannato a 16 anni contro i 21 anni rimediati in primo grado; Francesco Satornino, che gestiva la zona di Cassibile, ha avuto una pena a 6 anni e 10 mesi di reclusione contro i 9 anni in primo grado. Condanne ridotte per Luigi Urso, 14 anni di reclusione; 10 anni per Salvatore Catania; 13 anni per Lorenzo Vasile; 13 anni per Francesco Calì; 7 anni ed 11 mesi per Massimiliano Midolo; 2 anni per Salvatore Quattrocchi; 8 mesi per Angelica Midolo. Pene confermate a 2 anni e 6 mesi per Andrea Abdoush, 3 anni e 6 mesi per Agostino Urso, 4 anni Gianfranco Bottaro; 3 anni e 6 mesi per Daniele Romeo; 7 anni e 2 mesi per Maria Christian Terranova; 7 anni e 2 mesi di reclusione per Lorenzo Giarratana; 2 anni e 4 mesi per Massimiliano Romano; due anni e 3 mesi per Sebastiano Recupero; 3 anni per Salvatore Silone. Assoluzione in primo grado e secondo grado per Umberto Montoneri, Francesco Fontana e Concetto Anthony Magnano.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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