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Il caso

Si accendono i riflettori della procura sui concerti al Teatro greco: stagione a rischio

Presentati due esposti. Ipotesi d’illegittimità su conflitto d’interesse, abuso d’ufficio e anche violazione della legge Bosetti

Di Redazione |

La Procura di Siracusa ha acceso i riflettori sui concerti rock in programma da luglio ad agosto al Teatro greco. Due esposti – ma altri sono stati annunciati da associazioni ambientaliste e da gruppi di professionisti ed archeologi – hanno indotto il procuratore capo Sabrina Gambino ad aprire un’inchiesta per approfondire una serie di questioni sollevate a più riprese da quando è stato varato il calendario degli appuntamenti con la musica leggera nel tempio del teatro classico.

La magistratura è chiamata a dare risposta a una serie di quesiti articolati nelle due denunce, una delle quali presentata dall’architetto Giuseppe Patti, tra i più impegnati ambientalisti siracusani, che ha chiesto di verificare la correttezza degli atti amministrativi sul rilascio delle concessioni per l’organizzazione dei concerti; la compatibilità del monumento con il tipo di spettacoli, alla luce della fragilità della pietra e se la copertura dei gradoni, per un tempo così prolungato, possa provocare un danno oggettivo alla struttura costruita circa 2500 anni fa.

Al primo esposto, Patti ha depositato un’integrazione in cui riporta informazioni più dettagliate sulle norme di tutela che, a suo giudizio, potrebbero essere state disattese. In particolare, l’ambientalista ha fatto notare che il Teatro greco, oltre che sito Unesco, è protetto dalla cosiddetta legge Bosetti, che tutela la conservazione del bene culturale e ne garantisce la destinazione d’uso compatibile con le finalità culturali senza contare che vige il livello di tutela 3, dal momento che il parco archeologico della Neapolis – in cui è immerso il Teatro greco – ricade nella zona A del piano paesaggistico.

Le dispute sull’utilizzo del Teatro di Siracusa risalgono alla prima decade del Novecento quando l’aristocratico siracusano Mario Tommaso Gargallo ebbe l’intuizione di riproporre le rappresentazioni classiche. Dallo scorso anno è stato deciso di affiancare eventi di musica leggera aprendo un dibattito sulla compatibilità delle sacre pietre con la natura degli spettacoli e la conservazione del monumento.Sotto la lente d’ingrandimento della procura c’è il decreto con cui la commissione interassessoriale “Anfiteatro Sicilia” ha approvato un calendario di eventi, da luglio ad agosto, prevedendo lo svolgimento di quattordici concerti di musica leggera e rock a partire dal mese di luglio, al termine delle rappresentazioni classiche. «Ho fatto notare ai magistrati – ha commentato Patti – come l’approvazione dei concerti sia avvenuta nonostante il direttore del parco archeologico, nella seduta del 15 dicembre, abbia rappresentato la fragilità del monumento e l’avvio d’indagini specialistiche per la verifica della compatibilità della fruizione del teatro per l’esecuzione dei concerti con la tutela del bene archeologico». Nell’esposto integrativo, Patti chiede alla Procura che siano verificate le ipotesi d’illegittimità, conflitto d’interesse, abuso d’ufficio e di violazione della legge Bosetti.

«La concessione d’uso temporanea dei beni culturali – spiega Patti – ha come condizione che non ne venga pregiudicata la conservazione e la pubblica fruizione e che la destinazione d’uso sia compatibile con il carattere storico-artistico e la destinazione culturale del bene. I concerti di musica rock non sono compatibili con tali requisiti mentre il protrarsi degli spettacoli in agosto, come avvenuto lo scorso anno, prospetterebbero la sottrazione del monumento alla pubblica amministrazione e ciò in contrasto con il decreto legislativo Bosetti».

In città, intanto, divergono le opinioni fra chi è favorevole alla programmazione dei concerti musicali e chi solleva il problema della fragilità del teatro, scavato in una roccia calcarea sempre più friabile e che avrebbe bisogno di un importante intervento di protezione. «Comprendo che la scelta del Teatro greco sia quella più semplice – aggiunge Patti – pensare a nuovi luoghi da attrezzare con lo stesso glamour che può offrire il teatro greco è una scelta politica, e in questa città la politica da più di tre anni è congelata. Un luogo su tutti che potrebbe ospitare i concerti sarebbe il molo Sant’Antonio che farebbe godere dello splendido tramonto sul porto grande e avrebbe, come scenografia, l’isola di Ortigia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA