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Siracusa, arrestato fidanzato violento per sequestro di persona e maltrattamenti

Di Redazione |

Arrestato con l’accusa di sequestro di persona e maltrattamenti nei confronti della propria fidanzata un 35enne di Siracusa Il 3 dicembre scorso gli agenti delle volanti del capoluogo aretuseo erano interventi in appartamento, in viale Santa Panagia, per la segnalazione di un’aggressione ai danni di una giovane donna. Gli agenti avevano trovato la giovane, con l’occhio sinistro tumefatto, un taglio al cuoio capelluto e varie ecchimosi sugli arti, in procinto di recarsi in ospedale accompagnata da due amiche Dalle prime dichiarazioni della donna, gli agenti appuravano che era stata aggredita dal proprio fidanzato con un tubo di metallo. L’autore dell’aggressione, l’uomo di 35 anni, veniva arrestato per lesioni personali aggravate A seguito della perquisizione dell’abitazione, gli agenti trovavano pure vari tipi di sostanza stupefacente (marijuana, hashish, cocaina e ketamina), un bilancino di precisione, materiale di confezionamento e la somma di oltre 1.200 euro in contanti, probabile provento di spaccio. Per queste ragioni il trentacinquenne era stato arrestato anche per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio Ma a fine febbraio è arrivata una svolta e a seguito di ulteriori accertamenti da parte della squadra mobile di Siracusa, su richiesta del pm Carlo Enea Parodi e su ordinanza del gip Federica Piccione, per il 35enne è scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’accusa di sequestro di persona e maltrattamenti. Dalle indagini sarebbe emerso, infatti, un contesto di continue violenze subite per diversi mesi dalla vittima, tanto da rendersi opportuno il suo successivo collocamento in una Casa Famiglia, sia per esigenze di protezione che di supporto psicologico. È stata attivata la procedura prevista dal cosiddetto Codice Rosso, delegata la sezione di polizia giudiziaria per gli ulteriori accertamenti e riscontri Le indagini così accertavano che quella del 3 dicembre non sarebbe stata un’episodica manifestazione violenta ai danni della convivente, ma per gli organi inquirenti il contesto sarebbe stato di sistematica vessazione e violenza fisica e psicologica subita per lungo tempo dalla vittima, che sarebbe persino sfociata in un grave episodio di sequestro di persona. Tra le accuse mosse al 35enne un episodio secondo cui la vittima sarebbe stata persino segregata all’interno dell’abitazione in uso all’uomo con l’impossibilità di potersi allontanare e con contestuali atti di minaccia, violenza fisica, lesioni gravi nei suoi confronti e privazione della libertà, anche solo di comunicare con l’esterno. Un incubo, sempre secondo quanto ricostruito da chi ha svolto le indagini, finito solo grazie all’intervento di due amiche della donna che, preoccupate di non avere più sue notizie, si erano recate a casa dell’arrestato e, l’avevano trovata in disperate condizioni fisiche e psichiche. A quel punto l’avrebbero liberata e affidata alla custodia del personale delle volanti della polizia

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