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Un errore di persona: in libertà il cuoco netino

Di Francesco Nania |

Siracusa – Potrebbe profilarsi un errore di persona nella vicenda del netino arrestato perché ritenuto responsabile lo scorso anno di una rapina aggravata cin sequestro di persona avvenuta in Germania. A distanza di tre giorni dall’arresto, infatti, Claudio Sudano, 39 anni, cuoco, è stato rimesso in libertà.

Sul di lui pendeva un mandato di cattura internazionale, sulla scorta del quale le forze dell’ordine hanno attivato le ricerche in ambito locale proprio in esecuzione di quel provvedimento restrittivo. L’arresto scaturisce dalle indagini che avrebbero individuato Sudano appunto come responsabile di una rapina aggravata. L’arresto, avvenuto l’8 marzo, trae origine dall’emissione di un mandato europeo, emesso dall’autorità giudiziaria tedesca nei confronti di Sudano, che in Germania ha trascorso nel recente passato un periodo per motivi di lavoro.

L’indagato è comparso all’udienza di convalida, tenuta davanti al presidente della prima sezione penale della Corte d’Appello di Catania. Al giudice ha proclamato la propria estraneità ai fatti oggetto della contestazione, affermando di essere rientrato in Italia, definitivamente, a febbraio del 2016 e quindi quattro mesi prima della rapina e del rapimento che invece avvennero a giugno.

In virtù dell’insufficienza di prove, non desumibili dagli atti trasmessi dalla Procura tedesca, il presidente all’udienza di convalida, accogliendo le richieste del difensore dell’indagato, avv. Alfio Ugo Pera, e non sussistendo pericolo di fuga, ha disposto la remissione in libertà di Sudano.

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