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il video choc

Carlentini, picchiata e umiliata da un gruppo di bulle: «Leccami i piedi»

Poco più che bimbe, violente di mano e parole filmano l’aggressione sotto gli occhi di passanti indifferenti

Di Redazione |

Picchiata, strattonata e costretta persino a baciare i piedi al gruppetto di bulle in rosa. Jeans aderenti e fisico scattante menavano da fare invidia ai maschi con atteggiamento da dure, pronte a tutto. Le amiche avrebbero potuto difenderla se non fossero state impegnate a riprendere l’aggressione con i cellulari. Tutte poco più che bambine. Le immagini, che mostrano i volti di vittima e carnefici, come un tam tam corrono su WhatsApp. Accanto cammina la gente che si guarda bene dall’intervenire o chiamare la polizia. La violenza tutta al femminile sarebbe scaturita da un torto non meglio specificato. Da pezzi di frasi coperte dalla musica, sembrerebbe ruotare attorno all’interesse della vittima verso un ragazzino che avrebbe “osato guardare”. «Ti devi stare ferma e non mi devi toccare, capito? Comu mi tocchi attonna, tu mori… mettiti a quattro piedi e fai il cane», gridava la capo bulle ignorando le scuse della ragazzina. E giù schiaffi, calci, pugni in testa e capelli strappati.  

L’episodio di cui probabilmente sono al corrente le forze dell’ordine ma sul quale viene mantenuto il massimo riserbo, è accaduto nella zona nord di Carlentini durante i festeggiamenti di Santa Tecla. Una storiaccia di bullismo, una sorta di messaggio di potenza lanciato attraverso immagini raccapriccianti che mostrano degrado morale e culturale. Nei video si vedono bene gli schiaffi che volano e i calci assestati alla giovane vittima dai lunghi capelli biondi, che umiliata e non più in grado di opporsi, fiaccata, chiede scusa. La scena è allucinante perché le immagini riprendono anche la ragazzina inchinarsi ed eseguire gli ordini di una voce petulante e autoritaria che urla : «A mia nun ma tuccari” “ora baciami i piedi».

«Non c’è più rispetto né per le persone e nemmeno per le cose – dichiara la mamma di un’adolescente – Contrariamente al passato, oggi i genitori tendono a difendere e proteggere i loro figli anche in presenza di atteggiamenti e comportamenti scorretti. Quello che manca all’interno delle famiglie è il dialogo e, se necessario, bisogna adottare una linea dura con severe punizioni nei confronti dei nostri figli quando si presentano situazioni così difficili. Nel 2022 non possiamo accettare questo tipo di educazione nell’ambito familiare».

Sulla vicenda è intervenuta anche un’insegnante di scuola media: «Non ho visto i video – dichiara la docente piuttosto preoccupata – ma da ciò che mi hanno raccontato posso immaginare il contenuto. La scuola è lo specchio della società e lo specchio attuale riflette una società cattiva, perfida, senza valori. Docenti senza più alcuna autorità né autorevolezza. Se rimproveri uno studente rischi di prenderti un cazzotto in faccia, se non lo rimproveri sbagli comunque. A questo si aggiunge il fatto che le famiglie sono sempre più prese dai loro impegni, a volte disinteressate, molto permissive, superficiali che badano più all’apparenza che alla sostanza. A scuola organizziamo attività per riflettere sul tema del bullismo e cyberbullismo attraverso la proposta di spunti di discussione, video, articoli di cronaca al fine di lavorare sul piano cognitivo, sulla promozione della consapevolezza emotiva e dell’empatia, senso di responsabilità e giustizia». Rimane, come troppo spesso accade, l’atteggiamento degli spettatori: quelli che riprendono con i cellulari e quelli che passano accanto indifferenti. In entrambi i casi e per responsabilità diverse, si rendono comunque complici di una violenza che oggi li sfiora ma domani potrebbe colpirli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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