Vino e cultura, nasce il "Manifesto di Noto"
Un invito alla filiera dei produttori, consumatori, distributori e comunicatori
Continua l’evoluzione del programma «Wine is a contemporary story», lanciato all’ultima edizione di Vinitaly dall’azienda Planeta come atto di riflessione sull'identità e sul ruolo del vino contemporaneo. Alla tenuta Planeta Buonivini a Noto, in occasione del lancio ufficiale di Costellazioni d’Arte - progetto che intreccia arte, paesaggio e identità e che si è arricchito quest’anno di una nuova opera di Vanessa Beecroft - si è tenuta una giornata di incontri che hanno visto protagonisti importanti attori del mondo del vino italiano.
Al termine della giornata, ispirato dai dialoghi e delle riflessioni tra gli ospiti, è nato il Manifesto di Noto, documento programmatico che dà voce a una visione contemporanea del vino, capace di interpretare le sfide attuali e immaginare un futuro più consapevole per l’intero settore.
Il Manifesto è un atto di riflessione e di impegno, che riconosce il vino non solo come prodotto agricolo di eccellenza ma come espressione culturale. Non è possibile, infatti, considerare la viticoltura solo come attività produttiva: è una pratica agricola che plasma i paesaggi, crea valore sociale ed economico, promuove la bellezza e contribuisce al benessere delle comunità di riferimento.
Il Manifesto rappresenta un invito a tutta la filiera, produttori, comunicatori, distributori, consumatori, «a partecipare attivamente per creare una consapevolezza più ampia, inclusiva e responsabile del vino contemporaneo, senza temere le evoluzioni dei consumi e dei comportamenti ma sottolineando, invece, come il vino stesso possa accogliere i cambiamenti della società in virtù del suo essere sempre contemporaneo e, quindi, mai uguale a se stesso» conclude Planeta.