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Dai meme all’outfit uguale a quello del giorno dell’arresto, l’esperto: «Nessuna emulazione, c’è una frattura tra etica ed estetica»

Di Yvonne Malfa |

«In giro con l’outfit del boss sanguinario Mattia Messina Denaro, la nuova moda che spopola dopo la cattura del latitante», denuncia Francesco Emilio Borrelli, deputato di Verdi-Si. Il web si indigna e i mass media riportano la notizia. Eppure ancora nessuno si è chiesto se si tratti di un vero e proprio fenomeno di emulazione del boss Matteo Messina Denaro o ci sia altro dietro un cappotto di montone, cappellino di lana e pantaloni marroni. I capi indossati dal mafioso al momento dell’arresto all’ingresso della clinica “La Maddalena” di Palermo che forse saranno destinati a diventare il trend di Carnevale.  Una cosa è certa: Messina Denaro s’è mostrato con un vestiario meno rude e più sofisticato, lontano anni luce dagli abiti indossati dai suoi “colleghi”.  Per capire cosa realmente si nasconda dietro questo fenomeno abbiamo intervistato il prof. Davide Bennato, associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e presidente del corso di laurea in Scienze e lingue per la comunicazione di Catania.

Bennato parte da un assunto: Messina Denaro è uno strumento di comunicazione e chi si veste come lui non intende necessariamente celebrarlo. «Non è un’emulazione del boss, lui è diventato più un personaggio dei media, molto raccontato e rappresentato negli ultimi tempi e ovviamente come tutti i personaggi fortemente mediatizzati è diventato una sorta di meme. Uno strumento di comunicazione, per intenderci. Su internet i meme su di lui si sono sprecati. Ciò fa capire una cosa che chi lo cita dal punto di vista dell’abbigliamento o chi utilizza un meme su di lui, mostra che c’è stato uno scollamento negli ultimi anni tra la componente etica ed estetica. Noi sappiamo che ogni estetica rimanda ad una dimensione che ha a che fare con il sistema dei valori, tutte le immagini fanno riferimento ad una precisa dimensione etica e valoriale. Tuttavia, negli ultimi anni, le culture legate al digitale hanno creato un disaccoppiamento, una distinzione tra la dimensione etica ed estetica. Sembra che tutto possa essere raccontato con le immagini».

Proprio su questo mette l’accento il docente: «Non ci dobbiamo concentrare sul fatto che chi riproduca l’outfit del mafioso lo voglia necessariamente celebrare, ma sul fatto che è uno dei tanti personaggi che popola i media, in particolare quelli digitali. Cito un personaggio mediale dimenticando che è un criminale e che lo stesso andrebbe tratto come tale».

D'altronde ciò che stupisce e che per alcuni dovrebbe destare allarme e preoccupazione sociale cela un significato diverso nel mondo del digitale… «Parlare di allarme sociale è quanto meno esagerato. Il fatto che io indossi un montone o all’aeroporto di Catania acquisti la tazza del Padrino non vuol dire che io stia celebrando la mafia. Semplicemente, è un modo così chic per raccontare una dimensione estetica e culturale. Ciò su cui dovremmo riflettere sono alcune interviste di una certa estrazione culturale di residenti a Castelvetrano, che negano e ridimensionano il fatto che il boss sia stato catturato dai carabinieri».

Cambia il personaggio ma la storia si ripete, pensiamo alle tute in acetato indossate nel napoletano dopo la messa in onda della serie Gomorra… «È una questione di modelli culturali. Posso indossare il montone di Messina Denaro con ammirazione, e questo è da condannare, o con sarcasmo facendo vedere che c’è un abito che da tanto tempo non fa parte degli outfit di una certa generazione. C’è stata una situazione mediale, ciò legato ai media, che l’ha fatto tornare in auge». Tanti negozi d’abbigliamento avrebbero immesso in commercio veri e propri completi per assomigliare a Denaro, sono da condannare? «Non loro, il problema sono il tipo di clientela a cui si rivolgono. Un chiaro indice di povertà educativa». Se i media non ne avessero parlato, il “popolo” l’avrebbe continuato a “imitare”? «No, non ci avrebbe fatto caso nessuno». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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