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Z. Il segno di Zermo. Un anno senza il nostro decano

Tony, Tano, ’mpare: l’emozione di ricordarlo ogni giorno. Dal 2022 un premio col suo nome per aspiranti giornalisti

Di Antonello Piraneo |

Tony, Tano, ’mpare. Ancora, di nuovo, sempre e per sempre. «Ciao  ’mpare» e adesso che è un anno che non sentiamo risuonare questa sorta di parola d'ordine di metà mattina tra il corridoio e lo stanzone  ci rendiamo conto che non ci si saluta più così in redazione, intesa come spazio fisico. Ma questa redazione, ora intesa come gruppo di lavoro, conserva il suo imprinting: il senso di appartenenza, la passione, la curiosità, il sorriso e la lacrimuccia, l'autoironia che è la virtù dei grandi. Il caleidoscopio di una vita professionale che orgogliosamente proviamo a rinverdire ogni giorno. Z il segno di Zermo. 

Quell'inconfondibile «ciao ’mpare» è come se lo avessimo tolto dalle nostre consuetudini, un po’ come accade negli sport di squadra quando se ne va un giocatore-simbolo, l’icona: si ritira la sua maglia perché, per esempio, nel Napoli non ci sarà altro Dieci all'infuori di Maradona.

Tony Zermo questo è stato per noi ma non soltanto per noi che saremmo di parte: un campionissimo della penna, un campionissimo della vita, che ha vissuto con la forza e le debolezze proprie dell'uomo. Di questa città, di queste nostre città, Zermo è stato testimone e cantore, difensore e censore. 

Tony ci lasciava un anno fa, il 9 dicembre, quando tutti avevamo ormai compreso che  il Covid aveva fatto a pezzi le nostre certezze e la nostra quotidianità,  ma in tanti non avevamo ancora pianto la perdita di una persona cara. Il Covid, così, per molti di noi coincide con la morte di Tony, con le sue telefonate da casa quando seppe di essere positivo, la sua voce sofferente nei primi giorni in ospedale e poi stop, il blackout, i silenzi della terapia intensiva, fino all'abbraccio negato, solo un saluto alla cassa di legno, lacrime e ricordi, la festa per i 90 anni – li avrebbe compiuti pochi giorni fa – rimasta nella mente.

Che festa sarebbe stata, Carlotta, Alfredo e Carla con Leonardo e Alessandro, e l’altra sua famiglia – noi de “La Sicilia” – i tuoi compagni di classe ancora arzilli, immancabili gli amici di poker della Jonica.

Ci  manca Tony, eccome se ci manca, sapendo che abbiamo e avremo altri campioni, ma chissà se con l’empatia e l’umiltà di Zermo. Mario Ciancio, uno dei tuoi compagni di classe, ogni tanto, sentendo il sommario del tg delle sera,  si avvicina alla scrivania e, con gli occhi lucidi, sussurra: «Ma secondo te cosa avrebbe scritto Tony?».

Non c’è risposta, c’è l’emozione di ricordarlo ogni giorno e poi dal 2022 ogni prossimo 9 dicembre con la consegna del “Premio Tony Zermo” a un giovane aspirante giornalista, da scegliere magari tra gli studenti dell’Università, provando a fare in-formazione. Il bando di concorso e il tipo di riconoscimento lo discuteremo presto in Fondazione Dse e ne daremo adeguata diffusione. 

Per intanto «ciao ’mpare», come una volta. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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