Torna il Festival di Radicepura, le piante si “riprendono” il giardino

Di Carmen Greco / 06 Maggio 2023

Due blocchi di pietra lavica dell’Etna che ”imprigionano” piante e fiori. Colori e bio(diversità) in qualche modo “nascosti” all’interno di un monolite e, al tempo stesso, “padroni” della pietra. È uno dei giardini che i visitatori potranno scoprire – da stamane fino al 3 dicembre – nel Parco botanico di Radicepura a Giarre, aperto per la IV edizione del Garden festival, la Biennale del paesaggio mediterraneo che presenta quest’anno otto giardini e un’installazione realizzati dagli otto team di architetti e paesaggisti under 36 selezionati tramite un bando internazionale. La call, che si è chiusa a gennaio 2023, ha registrato una partecipazione, con oltre 900 iscrizioni provenienti da 62 Paesi diversi.
Il tema scelto dal direttore artistico Antonio Perazzi per questa edizione 2023, è “Il giardino delle piante” e guest star dei paesaggisti ospiti è senz’altro Paolo Pejrone, “il giardiniere gentile”. Piemontese, classe 1941, specializzato alla scuola del paesaggista inglese Russell Page e a quella del brasiliano Roberto Burle Marx, entrambi titolari di due notissimi movimenti architettonici-giardinieri, Pejrone da cinquant’anni crea giardini privati e parchi pubblici in tutto il mondo e ha firmato, tra gli altri, il progetto del parco di Villar Perosa della famiglia Agnelli e il progetto per cura degli orti della basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme.
Pejrone al festival ha realizzato “Vento e acqua, tentativi di resilienza”, un giardino fatto a stanza, una sorta di esercizio della memoria che rievoca una Sicilia sempre più rara, in cui si sente il gorgoglio dell’acqua, il suono leggero del vento, il canto degli usignoli.
La Sicilia è rievocata anche nell’omaggio al Giardino della Kolymbethra (assieme all’Orto botanico di Palermo “amici” del Festival ndr), uno spazio con le colture simbolo del mediterraneo, realizzato a cura del Fai (Fondo Ambiente Italiano) in cui coesistono il paesaggio asciutto di ulivi e ficodindia, con quello arabo, irrigato dalle “saie” con gli agrumi e le canne.
Arte, architettura, cultura, ecologia, economia e sostenibilità ambientale saranno i pilastri attorno a cui ruoteranno gli interventi, i workshop, le passeggiate, le attività didattiche e gli eventi che per sei mesi al festival racconteranno la Sicilia e la cultura del suo paesaggio.
Non a caso il simbolo di questa edizione sarà il carrubo, l’albero sempreverde che da secoli rappresenta uno dei “totem” delle campagne siciliane. La “pianta della sopravvivenza” come veniva chiamata perché i suoi fruti nutrivano uomini e bestie. Importata dai Fenici i cui semi, molto scuri e duri, una volta venivano utilizzati per pesare l’oro e adesso sono “ricchezza” in molte preparazioni alimentari.
«Questa edizione della Biennale è per noi molto importante, perché dopo circa 10 anni di lavoro da quando abbiamo iniziato a concepire il festival, abbiamo raggiunto dimensioni importanti anche a livello internazionale e i ragazzi che sono qui ne sono una bella testimonianza – ha dichiarato Mario Faro, direttore generale del Radicepura Garden Festival – Il giardino delle piante è il tema di questa edizione, per invitare tutti a riflettere sulle urgenze ambientali, quali i cambiamenti climatici e la crescente siccità che affligge in maniera importante soprattutto l’area mediterranea, e in questo contesto i giardini rappresentano ancora oggi luoghi salvifici per l’uomo, per la tutela della biodiversità e per le nostre città, spazi in cui riuscire a vivere in armonia con l’ambiente in una dinamica di proficua reciprocità».
Il Radicepura Garden Festival oggi sarà visitabile gratuitamente per tutta la giornata (dalle 10 alle 19) e poi sarà aperto da martedì a domenica dalle 10 alle 19 (nei mesi di maggio e giugno), dalle 15 alle 21 (a luglio, agosto e settembre), dalle 10 alle 17 (ottobre, novembre dicembre). Tutte le info su: www.radicepurafestival.com

Pubblicato da:
Francesca Aglieri
Tag: ambiente giardino piante radicepura garden festival