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Confcommercio: «Abbiamo protestato, ora pensiamo alle proposte» 

Confcommercio Sicilia indica la strada per uscire dal tunnel della crisi economica. Il presidente Manenti: «Solo il confronto sulle ragioni della crescita ci aiuta»  

Di Redazione |

«Sono state settimane impegnative. In cui abbiamo cercato di ascoltare i disagi della base. Prendendo atto di uno stato di malessere generalizzato. E abbiamo cercato di rispondere presente. Interloquendo con il nuovo Governo regionale. Sollecitando risposte. Fornendo un supporto alle nostre imprese che non sia solo il classico sostegno di circostanza. Ma che ci consenta di guardare oltre e di superare il momento negativo che, purtroppo, ci sta attanagliando oltre misura. Prima con la pandemia, adesso con il caro energia». E’ quanto afferma il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, che, fresco di rielezione all’unanimità al vertice della federazione di categoria, sta programmando con attenzione strategica, assieme ai componenti della Giunta isolana (nella foto), quali le scelte da compiere da qui alla fine dell’anno per far sì che il 2023 possa, davvero, diventare un ponte strategico verso la ripartenza. «Siamo in ritardo di un anno, per quanto riguarda la ripartenza – chiarisce il presidente Manenti – ma lo sapevamo a causa dell’inflazione galoppante che non ci ha permesso di respirare un attimo e che, anzi, ha causato ulteriori scompensi. Diciamo che alla lotta per la sopravvivenza che ha caratterizzato finora la nostra azione, dovrebbe sostituirsi un’operatività più a medio raggio per consentirci di pianificare, per tutte le imprese del settore, un futuro più tranquillo. Le rivendicazioni avanzate ci hanno fatto comprendere che non possiamo abbassare di un solo centimetro l’attenzione. Anzi, l’asticella va sempre più alzata». Per Confcommercio Sicilia, seguendo le indicazioni che arrivano da Roma, in questa fase «è essenziale il confronto sulle ragioni della crescita e della produttività, a partire dal cantiere delle riforme e degli investimenti del Pnrr. Occorre fare il punto circa l’impatto sul Piano degli andamenti dei prezzi delle materie prime e dei prezzi energetici ed è necessario tenere sempre presente il carattere qualitativo della rendicontazione propria del Piano e la necessità di azioni straordinarie di rafforzamento amministrativo. Operazioni necessarie, e da condurre con particolare accortezza e con particolarissima cura delle ragioni della coesione sociale e territoriale». In particolare, in Sicilia, i primi confronti con il nuovo Governo regionale si possono definire produttivi. «Anche se – continua Manenti – non è nostra intenzione mollare per un solo attimo la presa. Lo dobbiamo ai nostri associati, lo dobbiamo a chi, ogni giorno, a costo di immani sacrifici, alza la saracinesca per continuare a sperare in un domani migliore. Non dobbiamo dimenticare il grande patrimonio sociale rappresentato dall’impresa e che la distruzione di questo panorama produttivo potrà solo arrecare un grande danno alla nostra area regionale. Ecco perché invogliamo tutti a remare verso la stessa direzione. E’ l’unico modo che abbiamo per uscirne contando sulla speranza». 

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