Luca Perri, affrontare la scienza con ironia è la chiave per avvicinare i giovani

Di Alice Reale / 03 Giugno 2023

“Mi approccio alla scienza come mi approccio nella vita: con ironia. Non ho mai voluto creare un personaggio, sono fatto così: come riesco a fare ricerca scherzando, parlo di scienza scherzando”. È proprio questo secondo Perri l’approccio ideale per rendere possibile un reale avvicinamento tra scienza e società. “Voglio fare vedere la scienza alle persone come la vedo io. Per me la scienza è un videogioco che so che non finirà mai: è troppo grande per esplorarlo tutto, ma in fondo è proprio questo a renderlo stimolante e a spingermi a fare sempre di più”.

Ecco perché, secondo l’astrofisico, per avvicinare i ragazzi alla scienza bisogna cambiare radicalmente approccio. Per troppo tempo gli scienziati si sono “auto-isolati” – forse con un pizzico di arroganza – credendo che cercare di spiegare la scienza ai “comuni mortali” fosse un’inutile perdita di tempo. Questo ha creato un enorme distacco tra scienziati e società, alimentando quell’alone di mistero e a tratti di paura nei confronti della scienza e della matematica.

La soluzione? Alimentare la curiosità nei confronti della materia, spiegandola non come qualcosa di astratto e fine a sé stesso ma come un linguaggio universale che ci aiuta a progredire nella cultura. Occorre presentare la scienza con onestà, presentandone pregi e difetti.

Proprio su questa scia, Perri afferma con sottile ironia: “La più bella cosa della scienza è che, ufficialmente, non serve a nulla. La ricerca di base non ha uno scopo pratico se non quello di creare nuova curiosità e nuova cultura per porre le basi per il progresso umano”.

Pubblicato da:
Fabio Russello
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