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La cucina “gourmet”, dove prima di tutto c’è la qualità (senza dimenticare le decorazioni)

Di Redazione |

Il termine gourmet è diventato molto comune negli ultimi anni per valorizzare una tipologia di cucina molto decorata. Nel significato letterale gourmet indica il “buongustaio” ed è usato in relazione ad una cucina piuttosto ricercata. In Italia l’accezione è relativa soprattutto a utilizza prodotti, preferibilmente DOP o comunque raffinati.

Le pietanze raffinate hanno del resto bisogno di avere perfino una cottura o una lavorazione che sia particolare senza dimenticare gli impiattamenti che sono molto decorativi.

Gourmet è un vocabolo francese che un tempo era rapportato alla degustazione dei vini che venivano accompagnati direttamente con delle piccole pietanze. Oggi è normale che ci siano tanti ristoranti, cuochi e ricette che hanno strutturato la loro “cucina” direttamente per dei buongustai. C’è da dire che però solo negli ultimi anni è diventato di uso comune. Troviamo centinai di ristoranti, dove perfino la pizza è diventata gourmet perché viene fatta con un lievito molto particolare, lavorato all’antica e con una farcitura di diversi prodotti che sono di origine protetta.

Ci sono però tipologie di lavorazioni che consentono di avere delle ricette che sono molto appetitose, buone e che rientrano nella cucina di “lusso” o “alta cucina”.

Dunque perfino la pizza potrebbe diventare gourmet. Poi esiste il termine che indica “buona cucina”. Infine è poi rapportato anche al termine originale che è: buongustaio.

a cucina e i cuochi che sono gourmet sono stellati, cioè hanno una classificazione che viene determinata dalla qualità degli ingredienti e dalla tipologia di lavorazione. Non è possibile usare questo termine per prodotti che sono congelati, precotti o comunque che sono industriali e commerciali. Dunque non tutti i ristoranti possono usare a sproposito tale termine poiché sarebbe una truffa al consumatore che non paga la qualità del cibo mangiato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA