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Alta qualità al servizio del territorio

La casa di cura Musumeci Gecas sempre più un punto di riferimento medico-ospedaliero

Di Redazione |

La casa di cura Musumeci Gecas è un ospedale medico chirurgico privato accreditato. «Le nostre equipe attente e competenti – spiega il Direttore Sanitario prof. Salvatore Sciacca – portano avanti da anni, giorno dopo giorno, anche in collaborazione con la sanità pubblica, un servizio di qualità a servizio del territorio».  Presso la casa di cura Musumeci Gecas si impiantano circa 300 protesi di ginocchio all’anno con tecnica tradizionale ed oltre 250 protesi all’anca con chirurgia mininvasiva, questo la colloca fra le prime strutture in Sicilia per numero di impianti protesici. Qualche mese fa la struttura ha investito in un nuovo macchinario innovativo per la chirurgia robotica navigata diventando così uno dei primi centri nel Sud Italia nonché l’unica struttura nella Sicilia Orientale a utilizzare questa nuova tecnologia, prodotta da una multinazionale inglese leader nel settore della tecnologia medicale, che assiste il chirurgo per qualsiasi tipo di chirurgia protesica del ginocchio: protesi totali, monocompartimentali e femoro-rotulee. Importante anche il reparto di urologia che effettua tutti i tipi di interventi dai più semplici ai più complessi: tumori prostatici, vescicali renali, testicolari e del pene, diversi gli interventi di penectomia parziale con ricostruzione del glande, trattamenti endoscopici delle calcolosi reno-ureterale, trattamenti mini-invasivi dell’ipertrofia prostatica, mediante l’impiego della tecnologia laser.  «Ci tengo – continua Sciacca – a sottolineare la funzione che la casa di cura assolve e potrebbe assolvere sempre di più in un ambiente sociale come quello di Catania Nord così povero di strutture sanitarie, ma proteso verso un notevole sviluppo socio-economico. Proprio per questo motivo ho sempre creduto nella collaborazione con i medici di base, ritengo infatti che solo in questo modo la clinica può essere utile al territorio offrendo conoscenza scientifica, professionalità del suo personale e modernità delle sue strutture».  «Recentemente le equipe di pneumologia e medicina interna si sono arricchite con la nomina di due nuovi direttori: figure professionali che dimostrano, con la loro specifica competenza, la loro esperienza, la loro moderna visione della medicina, l'evoluzione quali-quantitativa della scienza medica e le "performances" costanti che si colgono all'interno della nostra clinica. Il prof. Sergio Neri è il nuovo direttore dell’UF di Medicina interna: specialista in medicina interna ed epatologia, della nota scuola epatologica del prof Tropeano, docente di Medicina Interna presso l’università di Catania, è stato fino al 2021 Responsabile del Centro regionale siciliano per le Malattie rare all' Az. Universitaria-ospedaliera Policlinico-San Marco e Capo Reparto della Clinica medica dell'Università diretta dal Prof. Pietro Castellino. «Sono molto contento – afferma – di essere entrato a far parte di questa nuova famiglia della quale ho subito apprezzato le molte potenzialità. Ritengo che per valorizzare al meglio il reparto di Medicina interna possa essere utile avviare al più presto un’attiva collaborazione con il territorio e i Medici di famiglia, i Pronto Soccorso e le Scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina; inoltre rinsaldare i rapporti con il Centro trapianti dell'Ismett di Palermo, attraverso la realizzazione di un percorso diagnostico (Biopsie, Fibroscan) e terapeutico (per i pazienti in attesa di trapianto di fegato)».  La dott.ssa Salvina Puglisi – pneumologo con particolari competenze di pneumologia intensivistica acquisita sia durante il percorso formativo presso l’università di Catania sia presso l’Unità terapia intensiva e semintensiva Fondazione IRCSS Salvatore Maugeri di Veruno (NO) – lavora all’interno dell’equipe di pneumologia già dal 2004 ed è subentrata come direttore dell’UF di Pneumologia al dott. Alfio Pennisi, diventato responsabile del raggruppamento medico, durante il periodo di emergenza Covid. «Dopo questi mesi gestiti in piena emergenza pandemica – afferma- che peraltro hanno rappresentato per noi tutti del raggruppamento medico un momento di grande esperienza clinica e soprattutto emotiva,  stiamo riprendendo la consueta attività sanitaria con grande impegno rivolto all’elaborazione di nuovi progetti,  alcuni dei quali già in corso di realizzazione: il centro  dedicato allo studio  dei disturbi del  sonno con la gestione territoriale in telemedicina ne è un primo esempio, ma ci occuperemo di  long-covid con dei day-hospital specialistici, ed infine ci dedicheremo alla realizzazione di un reparto di riabilitazione respiratoria, momento terapeutico imprescindibile per il percorso di recupero di pazienti affetti da patologie respiratorie croniche, fibrosi post-covid inclusa. Inoltre è in progetto anche l’avvio di una collaborazione con consorzi che si occupano di cure domiciliari per l’attivazione di interventi di telemedicina quali teleconsulto, televisita, teleconsulenza medico sanitaria e  telerefertazione dedicati alla cura dei pazienti respiratori cronici assistiti in Adi».  «L’alleanza tra ospedale e territorio,  che rappresenta per noi l’elemento cruciale per la corretta gestione delle patologie respiratorie sia acute che croniche, riteniamo debba passare attraverso opportuni percorsi educazionali e diagnostico-terapeutici condivisi tra le varie figure professionali coinvolte, territoriali ed ospedaliere, pertanto è nei nostri programmi l’organizzazione periodica di incontri professionali formativi rivolti a medici generalisti e specialisti,  iniziative scientifiche mirate all’ottimizzazione del rapporto fra le varie figure professionali che gravitano intorno alla gestione del malato respiratorio».   

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