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Sos obesità, centro bariatrico all’Arnas Garibaldi

Una epidemia, quasi inarrestabile, se si considera che si contano più di 400 milioni di casi nel mondo, di cui 7 in Italia 

Di Rossella Screpis |

Secondo l’Oms, più che una malattia, l’obesità è  una epidemia, quasi inarrestabile, se si considera che si contano più di 400 milioni di casi nel mondo, di cui 7 figurano in Italia. Annualmente, peraltro, circa 60mila persone perdono la vita per le complicanze ad essa correlate, con una media  di un decesso ogni 10 minuti. Sovrappeso ed eccesso ponderale possono inoltre essere responsabili di altre affezioni quali: diabete di II tipo, dislipidemia, ipertensione, cardiopatia ischemica, numerosi tipi di tumori, patologie osteoarticolari e deficit ventilatori. Tutto ciò ha un grave impatto sociale, dal momento che l’obesità e le malattie ad essa correlate comportano un’inevitabile riduzione della qualità e della quantità di vita, con una notevole incidenza sulla spesa sanitaria. Nondimeno, la comunità scientifica internazionale ha da tempo indicato la chirurgia bariatrica come misura necessaria ed efficace per affrontare il fenomeno, tramite un efficace approccio multidisciplinare, capace di garantire la perdita di peso duratura e la significativa riduzione delle complicanze correlate al problema. «La chirurgia dell’obesità non può essere affidata all’improvvisazione – dice il dott. Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Arnas Garibaldi – ma necessita di un approccio logico e sistematico. Serve dunque approntare un’azione razionale e complessiva, prevedendo sale operatorie dedicate, attrezzature specifiche e tecniche particolari, anche con un adeguato percorso di formazione e di aggiornamento del personale, medico e infermieristico».  Secondo recenti statistiche, in Italia operano circa 270 chirurghi dell’obesità, attivi all’interno di un centinaio di strutture accreditate dalla Società Italiana Chirurgia dell’Obesità, mostrando quanto sia in crescita l’attenzione verso siffatta specialità. In Sicilia le strutture specializzate sono tre, tra le quali quella dell’Arnas Garibaldi di Catania, diretta dal prof. Luigi Piazza (nella foto con il dg De Nicola), che vanta un volume complessivo di quasi 2mila pazienti obesi sottoposti a chirurgia bariatrica e una media annuale di circa interventi. «Con una degenza post operatoria di circa tre giorni, – dice il primario – un ritorno all’attività lavorativa dopo appena dieci giorni e una risoluzione delle comorbidità intorno all’80%, la chirurgia bariatrica si candida come soluzione fondamentale per affrontare la grande emergenza sanitaria-sociale ed economica dell’obesità». Lo scorso anno, il del Centro di chirurgia bariatrica dell’Arnas Garibaldi si è messo in luce per l’elaborazione, in collaborazione con quelli di Messina e Palermo, del Pdta regionale per la cura e la diagnosi dell’obesità nell’adulto. Peraltro, grazie al supporto dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, è in fase di elaborazione la rete spoke and hub per il trattamento delle emergenze bariatriche, al fine di ottimizzare ulteriormente il processo di cura e garantire una gestione ottimale e tempestiva  anche nelle complicanze di questa disciplina chirurgica complessa.

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