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Sant'Agata

In viaggio con Agata al tempo della pandemia

Una mostra diffusa nel cuore della città che racconta il culto e il legame con la popolazione attraverso oltre due millenni

Di Sonia Distefano |

Un progetto espositivo senza precedenti per celebrare Sant’Agata: una mostra diffusa nel cuore della città, che, dal 4 febbraio, ne racconta il culto e il legame con la popolazione attraverso oltre due millenni. La Fondazione OELLE-Mediterraneo Antico e l’Università di Catania porteranno la ritualità della Festa in mostra tra le sedi dell’Università di Catania, la GAM-Galleria d’Arte Moderna di Catania, luoghi off e quelli tipici della devozione agatina.  Il progetto è realizzato in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, la Biblioteca Regionale Universitaria di Catania e il Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci.  La mostra alla GAM-Galleria d’Arte Moderna di Catania è co-organizzata con il Comune di Catania. Al pubblico sono presentati preziosi reperti archeologici (tra cui la “stele di Demetra e Kore”), simbolismi arcaici insiti nella tradizione dei culti al femminile del Mediterraneo antico, a Catania ravvisabili in quelli di Iside, Demetra e di Kore, a cui la ritualità della festa di Sant’Agata è collegata. Il percorso è arricchito da opere, a partire da un dipinto del Seicento, provenienti da collezioni private. Nelle sale della GAM-Galleria d’Arte Moderna di Catania il culto è scandito invece da immagini, suoni e profumi attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, dalla fotografia alla sound art, ripercorrendo metaforicamente le strade di Catania. «Ciò che sta accadendo attorno a questo progetto esprime il senso della devozione agatina nel senso più ampio e laico del termine. Con “Agatha on the Road” mettiamo le basi per un percorso di ricerca e archiviazione della memoria che contiamo di replicare negli anni con una programmazione che contribuisca alla promozione della festa di Sant’Agata», dice Ornella Laneri, presidente della Fondazione OELLE Mediterraneo Antico. Il prof. Nicola Laneri, docente di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente, Università degli Studi di Catania, ideatore della mostra, aggiunge: «La Festa di Sant’Agata è segnata dal tragitto del fercolo con le reliquie della Santa nei luoghi del suo martirio, avvenuto il 5 febbraio del 251 d.C. Il percorso delle antiche mura romane della  Catania è ciò che caratterizza il cosiddetto “Giro esterno” del 4, mentre i luoghi legati alla tradizione agatina (il Duomo, Sant’Agata la Vetere, la Collegiata, Sant’Agata al Carcere, ecc.) rappresentano i riferimenti topografici del “Giro interno” del 5. Il viaggio di Agata è, però, anche il tragitto delle sue reliquie da Costantinopoli a Catania e uno scrigno di riferimenti simbolici legati alla sacralità femminile della tradizione religiosa delle antiche popolazioni del Mediterraneo orientale e centrale».   

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