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Sant'Agata

La devozione vissuta nel profondo dell’anima

“Il mio voto è amarti”: al bar Scardaci gli scatti della festa realizzati dalla fotoreporter Donatella Turillo 

Di Redazione |

Ancora una volta, per il secondo anno consecutivo, le strade di Catania, non saranno in festa durante le ricorrenze agatine. Le reliquie della Santa non sfileranno davanti agli occhi dei suoi devoti, ma le immagini della processione saranno visibili a tutti grazie all’iniziativa di Agatio Scardaci che ospiterà nei locali del suo bar (a partire dal 3 febbraio), in via Etnea, 158 gli scatti fotografici dei festeggiamenti, realizzati negli anni dalla fotoreporter Donatella Turillo. Anche quest’anno la devozione per la Patrona verrà vissuta dai votati in un luogo intimo chiamato anima, e non tra le vie del centro tra il calore dei ceri e l’energia vitale dei propri abitanti. Riti antichi che accompagnano il proprio credo.  La festa di Sant’Agata è grandiosa, bella come lei. Ragazza vergine e martire, vissuta nel III secolo, che decise di consacrarsi a Dio rifiutando la corte del governatore romano Quirino, a tal punto di accettare, sempre in nome della sua fede religiosa, fustigazioni, incarcerazione, e terribili torture fisiche che la portarono all’atroce morte. Per i catanesi Agata è una mamma, una sorella, una certezza, una persona cara con la quale confidarsi e a cui affidare le proprie preghiere. Agata non è folclore, anche se i suoi festeggiamenti così plateali, colorati e ricchi di contraddizioni potrebbero sembrare (per chi non è cresciuto con lei) mere abitudini popolari a volte profane. L’incanto dei suoi festeggiamenti rende questa festa religiosa la terza festa più seguita al mondo, e questo, forse, perché ogni cittadino aspetta la sua amata per un anno intero, per poterla finalmente rivedere all’interno della cattedrale all’alba del 4 febbraio tra lacrime di emozione e di speranza. L’assenza della processione della Santa tra le strade della città, causata dalle restrizioni anti-Covid ha portato un lutto nel cuore, un vuoto difficile da colmare. La pandemia ha colpito anche Agata che non ha potuto rivolgere il suo sguardo amorevole ai fedeli, ma non ha cambiato l’amore per la propria patrona da parte dei devoti, che per questo viene adorata ancora   anche con piccoli gesti che la riportano nei cuori. In città si respira comunque l’odore della festa, la necessità interiore di adorarla è evidente e si coglie dai ceri che comunque vengono depositati negli altarini a lei dedicati, nei sacchi bianchi indossati dai cittadini, ad eventi vari, spicca tra questi la mostra permanente “Il mio voto è amarti” di Donatella Turillo. Installazioni d’arte per non dimenticare l’amore per la Santa.  In questa cornice di fervore religioso nel silenzio del momento la fotografa ha sentito l’esigenza di portare la Santa in Via Etnea attraverso i suoi scatti.  Agatio Scardaci fedele devoto da sempre depone su Sant’Agata la speranza per un futuro migliore, il suo legame con la religione è vero, unico. Le origini del bar Scardaci sono antiche a Catania, si tramandano da più di ottant’anni e da sempre la festa di Sant’Agata ha rappresentato un punto cardine della devozione di famiglia. «E’ troppo triste non vedere la Santa passare davanti al bar», commenta Agatio.  «La via Etnea, come tutta la città rappresentano il tappeto rosso per la nostra amata Agata.  Esporre questi scatti è come vederla qui davanti».  Guardare le foto di Donatella Turillo, fotografa, che pone un accento particolare agli stati d’animo della società è come leggere il suo animo che accarezza il mondo che la circonda. La cura dei particolari ha sempre il carattere delle emozioni forti e delicati allo stesso tempo. Ogni scatto un sentimento esposto sì, ma con pudore.  Alcuni lavori dell’artista: “Woman in Progress (collettiva)“- “Selfie, Deserto Virtuale” – “Senza Remore” -“Sogni Perduti” -“Rosso La Sera No al Femminicidio” -“Wonder Time “ -"COVIDays luoghi, persone e lockdown" – “XIX Mostra Sant'Agata ContaminAzione (collettiva)”.  

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