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A teatro spettatori non spengono telefonino e Raoul Bova rifiuta applausi

Di Vittorio Romano |

Catania – S’ode a destra uno squillo di tromba; a sinistra risponde uno squillo”. Naturalmente non vogliamo parlare de “Il conte di Carmagnola” di Alessandro Manzoni, ma solo prendere in prestito questi versi e raccontarvi degli squilli (di telefonini) che ieri si sono uditi a destra, a sinistra e perfino al centro della sala del teatro Metropolitan durante lo spettacolo “Due”. Quelli sì che hanno rappresentato una tragedia, non manzoniana però, ma attualissima. La tragedia di chi va in scena e deve recitare subendo una violenza, un’offesa e una totale mancanza di rispetto.

Eppure il pubblico era stato avvisato. “Al prossimo telefonino che sentiamo squillare in sala, interrompiamo lo spettacolo”. Era stato questo il monito lanciato da un produttore della piéce con Raoul Bova e Chiara Francini. L’uomo, approfittando della momentanea uscita di scena dei due attori, è comparso sul palco visibilmente irritato per l’incessante squillare di telefonini che disturbava la recita, al punto da indurre Bova a qualche incertezza. Ma l’avvertimento non è bastato. Alla ripresa dello spettacolo l’ennesimo squillo: Chiara Francini stava recitando un monologo e Raoul Bova, palesemente contrariato, esce di scena lasciando la sua compagna di palcoscenico da sola a scrutare dietro le quinte per capire cosa fare.

Il sipario si chiude. E compare nuovamente il membro della produzione che s’intrattiene col pubblico delle prime file: “Chi non è capace di spegnere il cellulare resti a casa”. Dopo qualche minuto di proteste in sala da parte di chi rispettosamente aveva tenuto spento il telefono, e con le prime persone che cominciano ad andar via convinte che lo spettacolo non avrebbe più avuto inizio, il sipario si riapre, accompagnato da applausi di incoraggiamento.

Vanno in scena gli ultimi 10 minuti della piéce. Al termine Bova, scuro in volto, si presenta al pubblico per gli applausi finali prendendo per mano con galanteria la sua compagna. Poi, come vuole la prassi, lui va via e lascia lei da sola: altri applausi. Chiara rientra. Ora toccherebbe a Raoul. Ma lui non esce più.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA