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Achille Lauro Superstar il 14 luglio a Taormina, il 15 a Messina

Sul palco con un’orchestra di 52 elementi. "Un viaggio tra live e musical"

Di Leonardo Lodato |

Che fin dagli esordi abbia avuto la capacità di far parlare di sé, è cosa nota. E che una piccola rivoluzione nello stantio mondo della musica italiana l’abbia portata anche lui, è fuor di dubbio. Achille Lauro, al secolo  Lauro De Marinis, classe 1990, ha partecipato a quattro Festival di Sanremo di fila (nel 2021 come ospite fisso), con i brani “Rolls Royce”, “Me ne frego” e “Domenica”.  Il mago del look, Nick Cerioni, ne fa un’opera d’arte vivente: si autobattezza in diretta tv, “omaggia” tanto David Bowie quanto Marilyn Monroe, ma soprattutto fa musica, quella che piace al pubblico più giovane. E lo fa anche dal vivo con l’Achille Lauro Superstar tour che lo porterà il 14 luglio a Taormina (Teatro antico) e il 15 a Messina (Piazza Duomo), concerti che lo vedranno impegnato sul palco con un’orchestra di 52 elementi, oltre ai 5 componenti della sua band. Un ritorno alla dimensione live che tutti abbiamo desiderato… «Dopo due anni di silenzio live – racconta Lauro –  torniamo con uno spettacolo imponente, che vedrà l’unione tra la mia band e un’orchestra dal vivo. Un tour 2.0 rispetto ai miei precedenti in cui ho cercato di creare uno spettacolo indimenticabile, ripercorrendo tutte le fasi della mia carriera. Oggi l’Italia intera ci conosce e abbiamo finalmente la possibilità di riportare sul palco tutta la musica prodotta in questi anni, dai primissimi dischi a oggi: tanti brani che, insieme, raccontano ciò che ero e ciò che sono ora. Con il mio team sto rendendo concreto un progetto che ho immaginato e visualizzato in ogni dettaglio mesi e mesi fa. Mi sembra sia passata una vita dall'ultima volta in cui ho lavorato per un mio tour. L'emozione è totalmente diversa rispetto ad altri contesti. Il pubblico si riunisce per sentire un determinato tipo di musica. Ti trovi davanti a persone che apprezzano il tuo modo di scrivere, di cantare, di performare». Cosa dobbiamo aspettarci? «Insieme al Direttore musicale Marco Lanciotti e al Maestro Gregorio Calculli, abbiamo creato un viaggio tra live e musical legato da un filo conduttore concettuale e musicale. Riascolterete “Roma”, “Zucchero”, “Thoiry”. I miei brani sanremesi, “La Bella e la Bestia”, “Generazione X” e “Marilù”. Una scaletta che racconta ciò che ero e ciò che sono ora, che parla di ossimori, di contrasti. L'idea di unire la mia rock band all'orchestra nasce durante un brainstorming sul tour. Stavamo pensando a come progettare un tour che fosse veramente esemplificativo della mia carriera e di tutte le mie esperienze. Avevo appena suonato con l'orchestra Magna Grecia durante il live al Teatro degli Arcimboldi di Milano. La connessione è avvenuta quasi automaticamente. Quell'esperienza mi ha davvero cambiato l'idea di esperienza live, così come quando ho costruito l'album 1920 in session con tutti i musicisti jazz sul momento. Rispetto al trend attuale di chiudersi in studio davanti a un computer, cambia proprio la prospettiva e riporta la musica al suo stadio originario di condivisione e ricerca collettiva». Onore ai tuoi compagni di viaggio… «Certo. Sul palco ci sarà la mia band: Marco Lancs (batteria), Gregorio Calculli (piano e tastiere), Nicola Iazzi (basso), Riccardo “Kosmos” Castelli (chitarra). Una new entry per che ci accompagnerà per questo tour è Amudi Safa, alla seconda chitarra». Un aspetto caratteristico della tue performance, è anche il look perennemente in continuo “divenire”.  «Cercheremo di replicare, ove consentito dalle norme di sicurezza, la stessa potenza di fuoco dell'Eurovision. Per le luci e gli sfx mi sono affidato a Jacopo Ricci, con cui ho già avuto il piacere di collaborare per l'ESC 2022. Abbiamo creato un bel progetto insieme, che risponde ad una scaletta eterogenea e imprevedibile. Per questo tour, poi, abbiamo lavorato a stretto contatto con il mio stylist Nick Cerioni e con Gucci, pensando a un fashion design che potesse esprimere a pieno tutte le parti dello spettacolo. Ogni live è diviso in 5 atti, che hanno una storia e un'estetica ben precisa. La scelta musicale e quella estetica non sono mai casuali, ma seguono l'iter di un racconto preciso, su cui però non voglio svelare niente al momento. Lascio la sorpresa».   

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