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il lutto

Addio ad Alfio Cantarella, biancavillese, batterista storico dell’Equipe 84 di Vandelli

Il "piccoletto" del beat italiano aveva 81 anni e viveva da molto tempo in Veneto

Di Mario Bruno |

E’ morto a 81 anni a Villafranca di Verona, dove viveva da molto tempo, Alfio Cantarella, storico batterista dell’Equipe 84 di Maurizio Vandelli. Cantarella era originario di Biancavilla, cittadina del Catanese che diede i natali anche al tastierista e direttore d’orchestra Vince Tempera.

Il “piccoletto” del beat italiano

Cantarella, soprannominato “piccoletto” per la sua minuta statura, è stato uno dei batteristi più accreditati del beat italiano, assieme a Sergio Panno dei Dik Dik, Paolo di Ceglie dei Camaleonti e Michi dei Rossi delle Orme. Il “piccoletto” aveva lasciato Biancavilla da molti anni, attratto dal mondo della musica “concentrato” a Milano. Qui cominciò a farsi notare per lo stile raffinato ed estroso, per gli stacchi e gli accenti di nitida precisione che piacquero a Vandelli e agli altri due componenti del quartetto, il chitarrista Franco Ceccarelli e il bassista Victor Sogliani. Sicché il piccolo biancavillese entrò a far parte dell’Equipe 84. Sembrava perdersi dietro i tamburi della sua Ludwig, la stessa marca che suonava Ringo Starr dei Beatles. E proprio questi era il prediletto di Cantarella, che dello “scarafaggio” di Liverpool assimilò la ricerca di nuove sonorità e la nitidezza del drumming.

Viveva da anni in Veneto

A Biancavilla, Cantarella non veniva spesso, ormai era un settentrionale a tutti gli effetti, tant’è che aveva perso la cadenza catanese, acquisendo la parlata veneta. Tutte le volte che capitava a Biancavilla, Cantarella veniva accolto con festoso affetto e gli piaceva andare in giro per il paese dove riabbracciava parenti e amici, non senza commozione. Si trattava comunque di brevi soggiorni, terminati i quali rientrava nella metropoli meneghina della musica per incidere dischi, partecipare a festival, trasmissioni televisive, rassegne varie.

“29 settembre”, la canzone che proiettò il gruppo nell’Olimpo della hit

Gli anni ‘60 sancirono il magic moment dell’Equipe 84 e di conseguenza di Alfio. Dopo il suo decesso, Vandelli resta l’unico componente in vita. Ceccarelli, Sogliani e adesso anche Cantarella, da qualche parte del Cielo continuano a suonare i cavalli di battaglia della band, con in testa quella canzone intitolata “29 settembre” che ebbe un successo strepitoso proiettando il gruppo nell’Olimpo della hit parade restando a lungo in classifica. Il brano è un inno all’amore complicato fatto di indecisioni e sorprese. Visto il clamoroso successo, l’Equipe fece il bis con “Un angelo blu”. Altri trionfi con “Ho in mente te”, “E’ dall’amore che nasce l’uomo”, “Nel cuore nell’anima”, “Bang bang”, “Tutta mia la città”. Il massimo riconoscimento lo danno critica e pubblico definendo l’Equipe 84 “Beatles italiani”. E non è poco.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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