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Baglioni torna a Lampedusa il 27 settembr per l’ultimo Grand Tour. “Confermo il ritiro”

L'artista si prepara a concludere gli ultimi "mille giorni". 'La vita è adesso doveva chiamarsi Un bar sulla città'

Di Redazione |

Claudio Baglioni torna a Lampedusa. Il 27 settembre il cantautore romano, che per 10 anni è stato il promotore di ‘O Scià, sarà di nuovo sull’isola siciliana con un concerto gratuito per l’anteprima del Grand Tour, 40 concerti che lo vedranno protagonista da giugno a settembre 2026 nei grandi spazi all’aperto (le prevendite a partire dal 29 settembre). «Dopo 15 anni torno agli spazi aperti – racconta Baglioni -, seguendo un itinerario parallelo oltre a quello musicale, per cercare di vedere come è messo oggi il nostro Paese».

“Stiamo cercando il posto migliore per fare il concerto e accogliere il maggior numero di persone, sarà ad ingresso libero. Molto probabilmente lo faremo nella zona attaccata al Porto Nuovo, dove è stato ripristinato un campo sportivo. Lì si è recato Papa Francesco per la sua prima visita non pastorale, in quell’occasione noi lampedusani lo abbiamo conosciuto”.

Ogni tappa “sarà diversa rispetto alle altre”, assicura il cantautore e compositore. “Il 27 settembre annunceremo il calendario, il 29 apriremo il presale per fanclub e il 2 ottobre i biglietti verranno aperti a tutti”, anticipa Ferdinando Salzano di Friends&Partner.

Il progetto fa parte della celebrazione dei 40 anni de “La vita è adesso“, il disco più venduto di sempre in Italia con 4.5 milioni di copie e 27 settimane al vertice della classifica e la presenza ininterrotta per oltre un anno nelle prime posizioni. Nasce così “La Vita è Adesso, Il Sogno è Sempre”, in uscita venerdì 6 giugno. L’album uscito l’8 giugno 1985 torna attraverso due iniziative, volute per celebrare i 40 anni, insieme a Sony Music Italy ed Edizioni Curci: un progetto discografico, disponibile da domani 6 giugno, e uno editoriale, disponibile dal 18 giugno.

Nel 1985, racconta Baglioni “Alla fine del lavoro dissi ‘ho fatto un disco orrendo ci sono troppe parole, non ci sono ritornellì. Invece, sono stato smentito. Dei miei trenta album è quello che ha avuto più successo popolare”. Il progetto discografico reinterpreta con sonorità e stili attuali, 10 brani risuonati e, più uno inedito, cantati in studio dal vivo. “Mi sono accorto che queste canzoni avevano fatto strada ed erano maturate attraverso nuove sonorità e nuovi arrangiamenti. L’idea di tornare allo studio di registrazione è stata una conseguenza. Gli arrangiamenti sono arrivati a questa occasione nel tempo”. È dunque un album, ha spiegato, che è stato realizzato “come si registravano i dischi anni fa”, ma al contempo, “pensando che possa essere nuovo”. Legato al progetto ci sarà anche il Grand Tour “La vita è adesso” nel 2026, attraverso 40 tappe in tutta italia. Da fine giugno fino a settembre.

Nessun ripensamento, confermo il ritiro

Claudio Baglioni si prepara a concludere, come aveva annunciato tempo fa, gli ultimi «mille giorni». Senza ripensamenti. «Appena ho annunciato che mi sarei fermato, ho pensato che stavo facendo una cazzata. Ma confermo quello che dissi. Penso di aver fatto bene: ho incorniciato tanti progetti che altrimenti sarebbero stati meno identitari. Mille è una cifra simbolica, magari si sfora, ma mi piace aver dato un senso a queste cose», dice il cantautore, presentando l’uscita della nuova edizione di La Vita è adesso – Il Sogno è sempre, a 40 anni dalla prima pubblicazione e annunciando un Grand Tour, 40 date nell’estate del 2026.L’artista rivela anche che il disco del 1985 inizialmente doveva intitolarsi Un bar sulla città. «L’avevo immaginato e scritto seduto a un tavolino all’aperto dello Zodiaco accanto all’Osservatorio di Monte Mario. Ogni giorno per due mesi e mezzo con un gelato al cioccolato e doppia panna, una bottiglia d’acqua naturale e un buon caffè. Davanti c’era tutta la città da guardare. Una veduta aerea sul mondo sottostante e un milione di storie, teste, volti, cuori, voci. Intorno qualche coppia di giovani abbracciati si giuravano amore eterno di fronte al panorama. Salivo su dopo pranzo a buttar giù parole nuove per le canzoni di un album da finire in tempo in un tempo che era già finito. Restavo finché il sole non scendeva dietro e se avevo combinato qualcosa di buono mi offrivo un bicchiere di spumante. Fu così che, brindando con me stesso e tutta quella gente lontana e sconosciuta, mi venne da esclamare Evviva la vita! La vita è adesso».

Il sindaco: “Rovesceremo il racconto sull’Isola”

«Ho conosciuto Claudio Baglioni nel luglio del 1998. Ci siamo trovati insieme, su una barca, per liberare una tartaruga marina dopo che era stata curata. Ho ancora impresse nella memoria le parole che mi disse, mentre eravamo sulla prua di questa barca e parlavamo dell’isola, dei giovani. Io gli parlavo dei miei sogni e lui mi spiazzò dicendomi: ‘Perché parli al futuro? Un conto sono i sogni, altra cosa è la vita. I giovani non sono il futuro, sono il presentè. Ho chiesto a Claudio di venire a raccontare proprio questo alla mia isola». Lo ha detto il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, sull’annunciata anteprima nazionale, il 27 settembre, del Gran tour «La vita è adesso».«Credo sia un messaggio bellissimo – aggiunge – un messaggio che vogliamo mandare al Paese intero, grazie alla sensibilità della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha sostenuto con convinzione la nostra richiesta di rilancio di Lampedusa, come luogo di bellezza, di turismo, di vita. Lampedusa non è solo un approdo di migranti. È anche, e soprattutto, un luogo di bellezza, di cultura, di energia. È una terra viva, abitata da giovani pieni di talento, di idee, di voglia di fare – sottolinea Mannino – grazie a Claudio, amico e cittadino di Lampedusa, grazie ai ministri Abodi, Giuli, Piantedosi, Santanché e Schillaci, ai sottosegretari Mantovano e Mazzi, nonché grazie al governo regionale, agli assessori al Turismo e all’Ambiente, all’Inmp e alla Siae, oggi proveremo a rovesciare il racconto su Lampedusa».Mannino si dice «grato nei confronti del cantautore romano” per «tutto quello che ha fatto in passato con uno dei festival più importanti del Mediterraneo ‘O Scià, e per aver scelto ancora una volta Lampedusa come punto di partenza di questo viaggio musicale e umano, per questo Gran tour che ci donerà ancora una volta parole e musica capaci di unire e ispirare». “Il vero segnale forte – conclude il sindaco di Lampedusa – è che questo Gran tour, per la prima volta, inizia e parte dal basso, dal territorio più a Sud d’Italia, da laggiù dove siamo noi, isolani d’alto mare, con le nostre storie e le nostre vite di frontiera. La vita è adesso, il sogno è sempre». (ANSA).

Baglioni sarà poi in concerto a Palermo con Piano di volo – solo tris per tre date dal 3 al 5 novembre e a Messina, dal 6 all’8 novembre, quindi al Teatro Massimo Bellini dal 7 al 9 dicembre.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA