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Il concerto

Campovolo, Ligabue trionfa e parla di Sicilia e cambiamento climatico

Di Simone Russo |

 C’è stato un momento, ieri sera, in cui il cielo di Campovolo ha vibrato all’unisono con un’onda sonora potente, primordiale, composta da oltre centomila voci. Era “La Notte di certe notti”, un rito laico, un abbraccio collettivo che solo Luciano Ligabue sa orchestrare. E in quell’immenso mare di passione, sotto quel palco che è ormai un altare della musica rock italiana, sventolava con orgoglio una bandiera, un simbolo familiare a tanti: la bandiera siciliana, accompagnata anche da quella della Sardegna. Un segno inequivocabile della portata nazionale, e oltre, di questo evento magnetico.

Oltre centomila cuori, uniti dal desiderio di cantare a squarciagola le parole di un poeta rock che da decenni dà voce ai sogni, alle delusioni, alle rinascite di intere generazioni. Ed è in questo contesto di pura energia che Ligabue, con la sua inconfondibile schiettezza e la sua capacità di toccare le corde più profonde dell’anima, ha deciso di elevare la sua voce al di là della musica, trasformando il palco in un megafono di consapevolezza.

Poco prima di intonare l’intensa e struggente “Cosa vuoi che sia”, il rocker di Correggio ha voluto dedicare un momento di riflessione a una delle ferite più attuali e drammatiche del nostro tempo: il cambiamento climatico. E il suo sguardo, le sue parole, si sono rivolte con particolare intensità proprio alla Sicilia. Ha sottolineato, con la gravità che il tema merita, come l’isola sia diventata “drammaticamente scenario di una costante mancanza d’acqua e siccità”. Un monito potente, pronunciato davanti a un pubblico oceanico, che ha trasformato il concerto in un momento di coscienza civile, ricordando che la bellezza dei nostri luoghi è fragile e va difesa con ogni mezzo.

Quelle parole, cariche di preoccupazione e solidarietà, hanno risuonato con forza particolare tra i numerosi siciliani presenti, molti dei quali avevano percorso centinaia di chilometri per essere lì, sotto quel cielo, a celebrare il loro idolo. Vedere la propria terra menzionata in un contesto così imponente, per una causa così urgente, ha aggiunto un ulteriore strato emotivo a una serata già densa di sentimenti. La bandiera siciliana, che sventolava fiera nella “Red Zone”, quasi a voler dire “ci siamo anche noi, e il nostro amore per la terra è forte quanto la nostra passione per la tua musica”, ha trovato in quel momento un significato ancora più profondo.

“La Notte di certe notti” non è stata solo un concerto, ma un’esperienza catartica, un inno alla vita, alla musica e alla responsabilità. Un evento che ha dimostrato ancora una volta come la musica di Ligabue non sia solo intrattenimento, ma un veicolo potente per messaggi che vanno oltre il singolo brano. Mentre le ultime note si disperdevano nella notte, restava nell’aria la consapevolezza che “certi giorni qui non passano mai” e che il suo messaggio, come le sue canzoni, è destinato a rimanere.


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